NFL: Top e Flop di Week 8
Settimana dopo settimana, la NFL continua a regalare sorprese e prestazioni spettacolari e, soprattutto, vittorie e prestazioni inaspettate. Ecco i top e i flop di week 8, con protagonisti che – nel bene e nel male – hanno lasciato il segno.
TOP
N.1 Jordan Love
Il match più atteso della settimana è quello tra i Pittsburgh Steelers di Aaron Rodgers e i “suoi” Green Bay Packers, affrontati per la prima volta in carriera. Ma a prendersi la scena, questa volta, è il suo erede designato Jordan Love. Il numero 10 (e l’attacco intero) non parte così forte, ma nella seconda parte di gara fa quello che vuole, confezionando un passaggio capolavoro per il redivivo Christian Watson e addirittura 20 completi di fila; pensate che l’ultimo ad aver registrato una striscia così lunga di passaggi andati a segno in maglia giallo-verde era stato… non Rodgers, ma addirittura Brett Favre nel giorno del Ringraziamento del 2007, in una vittoria dei Packers per 37-26 contro i Detroit Lions.
N.2 I New York Jets
Tranquilli, è tutto vero, anche se forse nemmeno i Jets ci credono, visto il modo in cui è arrivata questa prima vittoria stagionale. Sotto di 15 a inizio ultimo quarto, i ragazzi di Aaron Glenn segnano 3 touchdown (e due 2 point conversion su 2) in 15 minuti e, al netto di quello trovato da Cincinnati Bengals per il 38-24 temporaneo, riescono a vincere di un solo punto grazie al primo TD stagionale di Mason Taylor e all’extra point del buon vecchio Nick Folk. I Jets non segnavano più di 30 punti da week 1, in cui però avevano perso contro Pittsburgh.
N.3 I Denver Broncos
Se si potesse dare un premio di “Most Improved Team” di metà stagione, i Broncos sarebbero in lizza per vincerlo. Dopo un inizio negativo (e anche un po’ sfortunato) e 2 sconfitte nelle prime 3 gare, ora Sean Payton e i suoi sono a 5 vittorie consecutive, l’ultima ottenuta battendo 44-24 i Dallas Cowboys. Denver è forte, versatile e giovane: insomma, un avversario tosto per chiunque oggi, figuriamoci per una difesa già in difficoltà come quella di Dallas.
N.4 I top running back
Jonathan Taylor, James Cook, Saquon Barkley…sceglierne uno solo è troppo difficile, anche se, allo stesso tempo, non c’è spazio per continuare la lista. Taylor è tornato a livelli stellari, anche grazie a una OL spaventosamente forte, e ha messo a segno 3 touchdown nella vittoria degli Indianapolis Colts contro i Tennessee Titans.
Cook ha girato a 11.4 yard a portata (!) contro Carolina, chiudendo con 2 TD e ben 216 yard. Barkley, infine, continua ad essere Barkley, e non perde l’occasione di punire la squadra che l’ha scaricato: 2 touchdown, 164 yard totali e Giants battuti.
FLOP
N.1 La decisione dei Packers di schierare il K Brandon McManus
Scusate se torno su Green Bay, ma guardando la gara contro gli Steelers e soprattutto la scorsa contro gli Arizona Cardinals, ho trovato scioccante la titolarità del buon McManus. Il veterano viene da un’assenza e da una settimana in cui si è allenato solo parzialmente per i primi due giorni e non ha nemmeno calcato i campi il terzo giorno di allenamento. Risultato? 2 field goal sbagliati, di cui uno da “sole” 44 yard. Il tutto con Harvisik, la riserva, che aveva demolito il franchise record con un field goal da 61 yard 7 giorni prima.
N.2 Dak Prescott e la sua protezione
Se è vero che Denver ha giocato benissimo, non si può dire lo stesso di Dallas e del suo quarterback, che torna ad essere intercettato (malamente, specialmente la prima volta) dopo 4 partite pulite. Ma la colpa non è solo sua: Next Gen Stats ci rivela infatti che, nelle tre gare in cui Prescott ha subito almeno 2 sack (come quest’ultima), ha lanciato 3 touchdown e 5 intercetti; in quelle in cui ne ha subiti zero o uno, siamo invece a 13 TD e 0 INT.
N.3 I San Francisco 49ers
L’upset della settimana che proprio non ti aspetti: San Francisco arriva in Texas con un record di 5-2 e con gli avversari senza Nico Collins…ma soccombe comunque davanti a Houston, che mette in campo un attacco inaspettatamente brillante e vario, sia in ricezione che in corsa. SF, tuttavia, ci mette del proprio, con ZERO primi down nei primi 29 minuti. E anche Christian McCaffrey, forse quello da cui ci si aspettava di più, è colpevole: solo 25 yard corse in partita.
✍️Alessandro Di Marzo per L’intercetto.it
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