NFL: Top e Flop di Week 15

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TOP
N.1 Il comeback dei Buffalo Bills

Nella miglior partita dello slot delle 19 italiane, i New England Patriots iniziano la gara contro i Buffalo Bills giocando un football completo ai limiti della perfezione, rendendo totalmente inefficace attacco e difesa degli ospiti. NE si porta sul 21-0 e chiude il primo tempo sul 24-7_ da lì, un’epica rimonta dei Bills, che non sbagliano un colpo e segnano 21 punti consecutivi prima di subire un altro sorpasso dall’infermabile TreVeyon Henderson (148 yard corse e 2 touchdown); Allen, Cook & Co., però, non ci stanno e firmano il vantaggio definitivo con il terzo touchdown di giornata del running back. A mostrarsi è anche la difesa, con lo stop chiave che mette il punto alla gara e consegna ai Bills una vittoria fondamentale (anche in ottica division), a NE la terza sconfitta stagionale. Pensate che i Patriots avevano un record di 124-1 in casa con un vantaggio di almeno 21 punti…fino a week 15. 

N.2 Trevor Lawrence sicuramente tra i Top con 6 TD totali
I Jacksonville Jaguars vincono ancora (quinto successo di fila) segnandone ben 48 e restando saldamente tra le migliori performer dell’AFC in questo ultimo periodo, che è anche il più decisivo. E quando Jacksonville gira bene, lo fa anche e soprattutto per Trevor Lawrence, che domenica si è superato lanciando ben 5 (!) touchdown a 3 ricevitori diversi e segnandone un altro grazie a una sua corsa. I New York Jets non sono certamente l’avversario più temibile per gli attacchi delle altre 31 squadre, specialmente dopo l’addio di Sauce Gardner, ma i Jaguars sembrano davvero implacabili. Ora, con un record che recita 10-4, le chance di Playoffs sono davvero alte. E si sa, a volte in post season basta un mese di forma per poter pensare in grande…

N.3 Ovviamente, Philip Rivers
Tutto è imprevedibile: vai avanti, collezioni progressi, gioie, fallimenti e chi più ne ha più ne metta, e le cose attorno a te cambiano. Proprio per questo, trovarsi a fine 2025 e rivedere in campo il grande Philip Rivers sembra un errore di scrittura del nostro film della vita…no, è tutto vero! Vista l’emergenza quarterback, gli Indianapolis Colts hanno richiamato l’ormai 44enne e lui ha risposto presente, lanciando per 120 yard, 18 completi su 27, 1 touchdown e un intercetto. Lo sappiamo, non è una bella statline e i Colts hanno perso ancora, ma considerando che conosceva a malapena il nome dei compagni, non aveva idea del playbook della squadra e anche un pizzico di nostalgia…insomma, ci perdonerete se trovate il suo nome qui.

N.4 Kyle Van Noy e la difesa dei Baltimore Ravens
La giocata geniale della settimana (non la più spettacolare: perdonaci, Patrick Surtain, per non aver parlato in modo più approfondito del tuo intercetto contro Green Bay) è firmata da Kyle Van Noy, che nella importante vittoria dei suoi Ravens contro i Cincinnati Bengals non solo intercetta Joe Burrow, compito già non semplice (anche se il QB ha reso le più facili del solito…), ma decide di effettuare un handoff al compagno di reparto Alohi Gilman per riportare il pallone nella meta avversaria dopo 96 eroiche yard. C’è un po’ di rugby nel football, e c’è anche un bel segnale per i tifosi Ravens che vedono la difesa riemergere dopo una stagione tutt’altro che perfetta.

FLOP
N.1 Shedeur Sanders
 
Quando una grande difesa si scontra con uno degli attacchi più in difficoltà degli ultimi anni, ecco i risultato: i Chicago Bears annientano i Cleveland Browns 31-3 e il presunto quarteback della speranza Shadeur Sanders chiude con qualche giocata bella, tantissime dimenticabili e 3 brutti intercetti, che gli valgono un passer rating di 30.3. Per carità, non che ci aspettassimo ancora qualcosa da Cleveland e coach Kevin Stefanski, ma forse così è un po’ eccessivo. L’unico grande obiettivo nel mirino dei Browns è il record di sack in una stagione che Myles Garrett, ora a quota 21.5, potrebbe superare arrivando a 23.

N2. I Kansas City Chiefs 
Ritornando al discorso del progredire della vita legato a Rivers…dopo ben 10 anni, i Kansas City Chiefs non prenderanno parte ai Playoffs. Decisiva è la sconfitta dei biancorossi contro i Los Angeles Chargers, ma non solo: la squadra ha disputato una stagione semplicemente non all’altezza, a partire dalle prime settimane fino a ora: non c’è mai stata continuità, nessuna linea chiara e pochi riferimenti in campo, e, anche se sei una delle dinastie più memorabili della storia recente dello sport, a volte può non bastare. Il ciclo non è finito, attenzione: basta poco per rivitalizzare la squadra, ma per quest’anno è andata, giustamente, così.

N.3 Gli infortuni 
A rendere la settimana amara è la coppia di legamenti crociati anteriori che hanno costretto due superstar come Patrick Mahomes e Micah Parsons a salutare la stagione e gli appassionati. Quello di Mahomes è ovviamente il simbolo della caduta della sua squadra, dato che tra l’altro arriva proprio nel momento decisivo della partita, a meno di 2’ dalla fine e con i Chargers avanti di soli 3 punti. Parsons, poi, si fa male senza contatto, ma con tantissimo rammarico per i Packers, che erano già in difficoltà infortuni (e in una NFC ipercompetitiva) e che ora potrebbero gettare ogni speranza nel deposito della prossima stagione.

✍️Alessandro Di Marzo per L’intercetto.it
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NFL: Recap, Spunti e Considerazioni su Week 15