NFL: Inside the Playbook - Analisi Tattiche e Schemi di Gioco (Focus su 49ers e Rams)

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Benvenuti in questa nuova rubrica, de L’intercetto, che apre il playbook e analizza il football per come lo vedono i coach.
Tattiche, schemi e strategie spiegate con chiarezza, per chi vuole andare oltre il semplice risultato.
Spero che questi nuovi contenuti siano di vostro interesse e noi ce la mettiamo tutta per portarvi sempre contenuti interessanti e di spessore.

Uno dei modi più convenzionali a disposizione di un attacco della NFL da utilizzare per forzare una difesa a dover effettuare determinate scelte, per poi sfruttarle a proprio vantaggio si fonda sul cosiddetto “Curl / Flat Concept”.
Il nome deriva dalla realizzazione di due o più tracce (routes) che, se opportunamente eseguite in termini spazio-temporali, possono creare degli “stretch” orizzontali e/o verticali capaci di allargare gli spazi.

Kyle Shanahan (ma non è ovviamente l’unico) spesso ci ricorda come questo tipo di strategia relativamente semplice possa essere sempre di grande attualità, capace di dare i suoi frutti soprattutto in situazioni di totale emergenza offensiva, come nella partita giocata contro i Rams in Week 5, della corrente stagione NFL anno 2025.
In tal senso, si possono evidenziare le molteplici opportunità che questo concept offre, sia come arma diretta che indiretta.
Nell’immagine che segue il “Curl / Flat Concept” è applicato sul lato debole del campo (Boundary Side), dal momento in cui i due backs C. McCaffrey (#23) e K. Jusczcyk (#44) finiscono per operare sul lato forte (Field Side):

La difesa, inizialmente schierata con un “Two High Shell” (due Safety alte), ruota verso una copertura a zona “Cover 3”, abbassando la Safety sul lato debole nella zona “Hook / Curl” (H/C) e passando a una copertura a tre sul profondo.
Viene eseguito uno “stretch” sul difensore responsabile della zona “C/F” debole (evidenziata in giallo mediante uno spessore più marcato), il quale appare forzato a prendere una decisione netta: coprire la traccia “Curl” eseguita dal WR Bourne (#84) oppure contrastare il movimento “Flat” del TE Ferrell (#89).
La velocità di esecuzione del lancio da parte del QB Jones (rilascio medio della palla sotto i 2.7 secondi in stagione) non gli lascia scampo: ricezione da parte del #89 e primo down piuttosto importante nel quarto periodo.

Volendo valorizzare ancora di più questo schema rendendolo ancora più efficace, è sufficiente aggiungere un’ulteriore traccia “corner” che, combinata assieme alle altre due secondo un certo pattern a formare un triangolo, dà luogo al cosiddetto “Smash Concept”:

In termini di filosofia offensiva vale la pena sottolineare che questa combinazione ha come obiettivo principale quello di muovere la difesa oltre che in senso orizzontale (Horizontal Stretch), anche in direzione verticale (Vertical Stretch) grazie appunto alla traccia “corner” che si sviluppa in verticale; è compito del QB, quindi, individuare lo schema difensivo, leggere i tre vertici del triangolo (Triangle Read) e completare il passaggio in funzione del movimento del difensore individuato come anello debole della catena.
In questo caso, lo schema viene impostato sul “Field Side” e la difesa, schierata in versione “Zone Fire o Fire 3” (5 difensori in Pass Rush e 6 difensori in copertura a zona, 3 underneath e 3 deep), vuole colpire e coprire proprio il lato forte del campo.
Infatti, al movimento di allargamento (Push) pre snap di C. McCaffrey (#23), sia il difensore “C/F” che il difensore “H/C” (da notare il braccio alzato di quest’ultimo al fine di comunicare col compagno alla sua destra) tendono ad “abbandonare” parzialmente le loro zone di competenza iniziali allo scopo di coprire i due vertici bassi del triangolo.
Di conseguenza, sul lato debole (Boundary Side) il difensore “C/F” si trova a presidiare una zona molto più larga in senso orizzontale (evidenziata in giallo mediante uno spessore più marcato). L’incognita è sempre la stessa: rollare verso la propria sinistra per presidiare anche la zona “Flat” (la zona “underneath” più esterna del campo, compresa tra la linea di fondo e la zona “Curl”) oppure rimanere nella zona centrale “Hook”, nei paraggi del TE J. Tonges (#88) ma rischiando una rapida e pericolosa ricezione del WR D. Robinson (#5)?
Si verifica la prima opzione, aprendo quindi la strada a Tonges per una “Seam Route” (traccia verticale contenuta all’interno dei numeri segnati sul terreno del gioco), che segna il primo Touchdown della serata.

Passando al passing game lato Rams, la sintonia con cui Sean McVay e Matt Stafford condividono le pagine del playbook offensivo, unitamente alla qualità del gruppo dei ricevitori a disposizione, permettono l’utilizzo di chiamate un po’ più spericolate, di maggior impatto estetico che spesso si tramutano in “big plays” che portano notevoli guadagni via aria. Uno dei punti fermi del playbook di coach McVay è stato quello di stressare il lato forte del campo, in cui solitamente vengono schierati i rookie della secondaria della squadra della baia, il Nickelback U. Stout e la Safety M. Sigle (#36), attraverso 3 ricevitori (3x1 set):

La difesa dei “Niners”, per contrastare questo tipo di sovraccarico, si schiera in “Solo Coverage“ (difesa ibrida che prevede sia la marcatura a zona che quella a uomo in funzione delle tracce eseguite dai ricevitori).
In particolare, il Cornerback Renardo Green (#0) gioca in modalità “Man Outside and Deep” (MOD) su P. Nacua (#12), passando in marcatura a uomo solo nella zona esterna del campo e in profondità.
Il Nickelback “pesante” J. Brown (#27) è responsabile delle tracce corte dello Slot Receiver T. Atwell (#5), in particolare l’eventuale traccia “quick out”, mentre la traccia verticale (dove per verticale si intende un percorso che supera le 5 yds o la linea dei Linebacker) verrà presa in carico dalla Safety M. Sigle (#36).
Infine, il TE Parkinson (#84), schierato a ridosso della Offensive Line (posizione 3) sarà difeso alla stessa maniera dal Middle Linebacker F. Warner (#54) e in profondità dalla “Boundary Safety” J. Pinnock (#25) specie in caso di “Crossing Route”. In caso contrario, quest’ultimo diventerà un zone player.
Sul lato debole, invece, Boundary Cornerback e Weak Linebacker giocano a uomo (Solo) o “Men Everywhere He Goes” (MEG) rispettivamente contro lo “Split-End Reciever (X) e il Boundary Slot Receiver.
Nonostante l’ottima (sulla carta) disposizione della difesa e ben otto giocatori in copertura, tra cui anche il rookie Defensive Tackle A. Collins (#95) che “droppa” vicino alla “Linea di Scrimmage” (LoS) con l’obiettivo di disturbare la visuale e quindi la lettura di Matt Stafford, la traccia “Post” di Atwell viene completata alla perfezione per un grande guadagno.

Nell’immagine che segue , McVay stavolta decide di sviluppare il proprio passing game sul lato debole sfruttando le abilità del suo miglior ricevitore finora, P. Nacua (#12) schierato nella posizione di “Slot” (posizione 2) sempre allineato al rookie M. Sigle (#36):

La difesa dei 49ers è schierata in “Sky” Coverage (Quarters Zone-Match) in cui il CB D. Lenoir (#2) dovrà prendersi in carico l’eventuale traccia verticale del ricevitore esterno, il Tight-End C. Parkinson (#84), mentre M. Sigle (#36) e il Linebacker D. Winters (#53) dovranno far fronte rispettivamente alle “unders” e alle “verticals” di P. Nacua (#12).
Parkinson però, percorre una “quick-in” route obbligando Winters ad intervenire e costringendo Lenoir a presidiare il quarto di campo esterno, favorendo di nuovo un uno contro uno tra Sigle e Nacua, vinto ancora una volta da quest’ultimo.

In conclusione, le sfide tra coach Kyle Shanahan e coach Sean McVay ormai da qualche anno offrono un’enorme quantità di spunti per quanto concerne il playcalling offensivo, rendendo il derby californiano un “must-see match”.

Cosa ne pensate di queste chiamate e di questa nuova rubrica? Ditecelo nei commenti.

✍️Boban Ratkushinoski - L’intercetto.it
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