L’emozione del College Football vissuto a Dublino!
Raccontare a parole l’esperienza fatta nel mio viaggio a Dublino per assistere alla partita di College Football tra Kansas State vs Iowa State non sarà facile, perché le emozioni vissute sono state molte e per me è stato un sogno che si è realizzato.
Arrivato a Dublino due giorni prima del match l’impatto è stato sbalorditivo, non mi aspettavo di trovare così tanti tifosi giunti dagli USA (22.910 dati ufficiali) e quasi esclusivamente dal Kansas e dall’Iowa. I Fan, a differenza delle partite europee della NFL, appartenevano ad un’area geografica ben definita, gran parte dalle aree di Manhattan (Kansas) e Ames (Iowa), ovvero le città dove risiedono le due Università.
Ancor più particolare è stato trovarvi persone di varie età, dagli ultra ottantenni ai giovani di 20 anni o meno. Infatti in molti casi vi erano 2 o 3 generazioni di famiglie al seguito, dai nonni ai genitori, fino ai figli anche piccolissimi. Insomma intere famiglie che si sono spostate per seguire la loro Alma Mater.
Tutti completamente vestiti con i colori e gli stemmi delle Università, dalle polo più “istituzionali” ai vestiti più assurdi e appariscenti, ma sempre e solo della loro Università. Solo i pochi europei, tra cui noi (io e mia moglie), eravamo vestiti con maglie di College o NFL di altre squadre.
Infatti è stato frequente che i tifosi (in particolare quelli di Iowa State) mi fermassero per chiedermi da dove provenissi, perché per loro era strano non avere la maglia dei Wildcats o quella dei Cyclones. Una volta capito che eravamo italiani, a parte lo stupore, apprezzavano la nostra passione per il College Football e quindi avanti con le chiacchiere sul Football.
Parlare con i tifosi di Iowa State è stato stupendo, si sentiva la loro passione, il loro profondo attaccamento all’Università. Dalla madre che aveva la propria figlia tra le Cheerleaders, alla nonna che aveva suo nipote tra i giocatori della squadra.
Sentire da un Americano quanto sia migliore il College Football rispetto alla NFL, perché uno è l’anima dello sport americano (il College Football) e l’altra è una cosa più distaccata dal loro vivere quotidiano (la NFL), ti fa capire perché ogni sabato negli States, e in alcuni Stati in particolare, si riempiono stadi anche da oltre 100.000 persone, per assistere a partite tra ragazzi poco più che ventenni.
Vedere le facce di adulti ben oltre i 60, emozionarsi nel dire che domani saranno ad assistere al match qui (Dublino) e la settimana prossima ad Ames ed essere fieri di avere il Season Ticket è quanto di più vero e potente anima gli spalti del College Football.
Il giorno prima della partita siamo andati al Pep Rally di entrambe le squadre dove abbiamo potuto vedere davanti a noi sfilare e suonare la Banda Universitaria, le Cheerleaders esibirsi e la squadra passare e darci il “cinque” prima di salire sul palco per incitare la folla assiepata nel bellissimo Merrion Square Park di Dublino.
Tra canti dei tifosi e le Cheerleaders che si esibivano, a turno prendevano parola il Preside dell’Università, il Coach della squadra ed infine i giocatori che lanciavano proclami ai quali la folla festante rispondeva con i cori propri dell’Università.
Senza dubbio trovarsi a stringere la mano a Coach e giocatori come se fossero persone normali, quando invece ogni sabato muovono decine e decine di migliaia di persone, fa capire quanto siano più vicini alla gente rispetto alle Star della NFL ed è anche per questo che vengono amati in modo più viscerale dai loro tifosi.
Il giorno della partita è stato l’apice delle emozioni di questo viaggio. L’unica pecca è stata che quest’anno non c’era il palco del College Football GameDay di ESPN, come invece c’era stato lo scorso anno.
Partiti dal centro di Dublino abbiamo seguito il flusso dei numerosi americani che si dirigevano come noi all’Aviva Stadium e di tanto in tanto trovavamo gruppetti sparsi di tifosi che prendevano d’assalto i pub lungo la strada, senza (quasi inutile sottolinearlo) nessun problema tra le tifoserie avversarie.
Arrivati con anticipo allo stadio abbiamo avuto modo di scambiare nuovamente quattro chiacchiere con altri tifosi di Iowa State, questa volta perché il nostro settore allo stadio era quello dei tifosi Cyclones. Simpatico siparietto con un fan di Iowa State che mi ha redarguito (simpaticamente) sulla corretta pronuncia di Brock Purdy, il loro ex grande QB.
Bello è stato anche l’arrivo della carovana di Pullman (4 per squadra) che circa 3 ore prima della partita sono arrivati allo stadio, e l’entrata dei mezzi era proprio accanto al settore N dove noi avevamo il biglietto.
Una volta aperti i cancelli d’ingresso siamo andati subito a gustarci il pre-partita dove abbiamo seguito con interesse le varie fasi di allenamento dei giocatori. Una volta arrivati a pochi minuti dall’inizio lo stadio era praticamente tutto esaurito: 47.000 dei 51.000 della capienza massima.
Inno americano cantato con trasporto dai fan d’oltreoceano, seguito da quello Irlanderse cantato (in Gaelico) anch’esso con passione dall’altra metà dei tifosi allo stadio. Infatti dei 47.266 spettatori 22.910 erano USA, 3.089 da 19 altri paesi e il restante Irlandesi, come i nostri amici (Valerio e Niamh) che ci hanno ospitato a casa loro.
Come da tradizione USA al termine degli Inni Nazionali c’è stato il Flyover, ma non con velivoli militari, ma bensì con un A330 della compagnia Aer Lingus che era lo sponsor dell’evento.
Al nostro fianco vi era un gruppo di tifosi di Iowa State con i quali abbiamo fatto amicizia e ci hanno mostrato le foto del loro pulmino con il quale seguono i Cyclones sia ad Ames che in qualche loro trasferta. Il gruppo lo trovate su IG: cyridetailgrt
La partita, al di là del risultato, che ha visto vincere (un po’ a sorpresa) i Cyclones si è rivelata stupenda e combattuta, come piace a me. Primo tempo chiuso 7 a 7 con entrambe le difese a sovrastare i rispettivi attacchi e alcuni fumble a ravvivare il match.
Il secondo tempo ha visto attacchi più esplosivi, anche a causa della stanchezza delle due difese, ma comunque ogni First Down non era mai scontato né banale.
Nonostante si fosse all’ultimo anello (il terzo) dell’Aviva Stadium, l’inclinazione ben accentuata delle gradinate e il fatto che il campo non avesse la pista d’atletica ha contribuito ad una visione della partita eccellente.
Durante il match non sono mancati nemmeno i Beer Snake tanto celebri alle partite di College Football, anche se poi gli Steward irlandesi hanno cercato più volte di bloccare il serpentone fatto dei bicchieri vuoti di birra.
Per concludere, l’esperienza è stata meravigliosa. Tra i 2 giorni più belli ed entusiasmanti della mia vita “sportiva”.
Se dovessi fare un confronto tra l’esperienza vissuta nel 2015 a Londra per la NFL e questa di College Football direi che preferisco questa.
Sono state entrambe avventure emozionanti, ma se il giorno della partita di NFL è come entrare in un parco giochi per appassionati di Football, con la possibilità, fuori dallo stadio, di fare lanci, corse e salti in stile Combine e fare la foto accanto al Lombardi Trophy, questa esperienza di College Football è stata più vera e coinvolgente.
Come detto la NFL è più un circo, bello, ma non arrivi a vivere il match come per la partita di College dove puoi davvero dare il cinque ai giocatori, sentire dal vivo le parole dei Coach e giocatori al Pep Rally. Per non parlare dell’esborso economico per i biglietti, che in NFL è diventato quasi improponibile essendo più che raddoppiato in 10 anni.
Tirando le somme se la NFL a Londra è stata una tappa assolutamente da fare, ma che forse non ho interesse a ripetere (intendo in Europa), quella del College è probabile che la rifarò già il prossimo anno per TCU vs North Carolina.
Ovviamente il sogno più grande sarà andare negli States, ma per adesso mi accontento di queste forti emozioni vissute a Dublino.
Concludo sottolineando ancora la maggior disponibilità e simpatia dei tifosi di Iowa State, veramente super.
Dublino è una città che si sposa benissimo con questi eventi e nella zona di Temple Bar è come un grande Tailgate all’aperto che dura vari giorni.
Quindi se siete fan del College Football vi consiglio caldamente di assistere nel 2026 alla partita che si disputerà sempre a Dublino tra TCU e North Carolina di Bill Belichick.
In fondo trovate una galleria di immagini e video. 🎬📸
✍️Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it
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