College Football: Top e Flop di Week 7

Week ricco di colpi di scena e alcuni di essi non possono che finire nella nostra classifica. Chi va tra i Top e chi tra i Flop ve lo lasciamo scoprire nell’articolo. Come sempre sguardo a 360 gradi con migliori e peggiori suddivisi tra le Power 4 e Group of 5.

TOP (Power 4)
Indiana: Gli Hoosiers sono certamente i vincitori di questa settimana. La vittoria, esterna, su Oregon li lancia di prepotenza nella corsa al Championship della Big Ten. I ragazzi del Coach Curt Cignetti stanno stupendo tutti con un ottimo mix fatto di una difesa aggressiva e un attacco abile sia nel passing game che sulle corse.
Il calendario di Indiana da qui alla fine non presenta squadre (attualmente) nella Top 25 e questo potrebbe consentire loro di arrivare alla (probabile) sfida contro Ohio State con la sicurezza di poter perdere anche la finale di Conference e restare nei 12 posti per i Playoff.

Desmond Purnell: Prestazione fantastica del LB di Kansas State, che sabato ha chiuso con 5 Tackle, 1 Sack, 1TFL, 2 PD, 2 Intercetti e 1 TD. Insomma ha fatto tutto lui contro l’attacco di TCU. Per quanto riguarda K-State finalmente si stanno intravedendo segnali di ripresa dopo il pessimo avvio. Il record stagionale resta negativo con 3-4, ma in Big 12 si sono portati sul 2-2.

Texas A&M: Gli Aggies sembrano essere, dopo Ohio State, la squadra più in forma del panorama collegiale. In stagione hanno già battuto Notre Dame, Auburn, Mississippi State e Florida. Queste ultime 3 vittorie li pongono al vertice con 3-0 della SEC.
Una difesa pazzesca unita ad un attacco variegato li mettono come seria candidata per arrivare alla finale di Conference.
Il calendario però è ancora ostico con 3 trasferte difficili contro LSU, Missouri e Texas. 2 vittorie su 3 in queste partite e i playoff sono assicurati.

TOP (Group of 5)
Anthony Colandrea:
I Rebels sono chiaramente la squadra da battere nella Mountain West, grazie ad un roster ricco di talento in cui spicca il QB Anthony Colandrea (361 pass yard, 62 run yard e 3 TD). Contro gli Air Force Falcons UNLV ha dovuto soffrire e rincorrere per gran parte della partita, subendo la capacità degli avversari di tenere il possesso e sfiancare la difesa avversaria con il loro running game (428 yard). Nei momenti più difficili, però, Colandrea si è caricato la squadra sulle spalle trascinandola alla vittoria dopo un secondo tempo monumentale con 38 punti realizzati. Epico l’ultimo drive in cui, sotto di 4 punti (48-44) con poco più di un minuto da giocare, il QB dei Rebels ha guidato la squadra per 75 yard chiudendo la partita con un TD run da 19 yard. Una prestazione maestosa.

Tulane Green Wave e Jake Retzlaff: Vittoria importante per Tulane contro un avversario ostico come East Carolina, finora l’underdog che più aveva impressionato nella AAC. I Green Wave non sono la squadra dominante delle scorse stagioni, l’assenza di un Top running back rende l’offense prevedibile ma è il reparto difensivo a fare la differenza (3 sack, 8 tackle for loss e 6 passaggi deviati) e tenere in partita la squadra. Il grande lavoro difensivo è stato nuovamente premiato dal talento del QB Retzlaff che, nell’ultimo quarto, ha trovato le giocate decisive per regalare la vittoria alla squadra. Prima con un TD pass da 63 yard per Lewis e, poi, nei secondi finali il TD pass per Gordon per una vittoria che ribadisce la posizione di Tulane ai vertici della AAC.

Bowling Green Falcons: Una rimonta incredibile dopo aver subito la superiorità dei Rockets per 28 minuti ed essersi ritrovati in svantaggio per 21-0. I Falcons hanno mostrato carattere e, dopo aver riaperto la partita nei secondi finali del primo tempo con il primo TD di Pettaway (118 yard e 2 TD), nel secondo tempo hanno dominato il campo neutralizzando l’offense di Toledo, per talento uno dei migliori reparti della MAC, con una prestazione difensiva mostruosa (2 sack, 9 tackle for loss e 4 passaggi deviati). Al resto ha pensato uno straordinario Pettaway. Una vittoria importante (28-23) che rilancia le ambizioni della squadra di coach George nella MAC.

FLOP (Power 4)
Oregon:
La sconfitta dei Ducks pesa tantissimo, perché rischiano di aver perso il treno per giocarsi la Big Ten. Adesso per Oregon, oltre a riprendere a vincere, dovranno sperare in qualche passo falso delle avversarie di Conference. Il calendario è abbastanza agevole, con l’unica Top 25 che sarà USC, in casa, ma anche vincendole tutte potrebbe non bastare per giocarsi la Big Ten.

Michigan: L’altra sconfitta della settimana sono i Wolverines che contro USC hanno subito una pesante sconfitta per 31 a 13. Difesa da rivedere e passing game con l’unico target nel WR, freshman, Andrew Marsh.
Per la Conference non ci sono più speranze, adesso anche rientrare nelle 12 per i playoff sembra un miraggio. Michigan adesso ha solo un obiettivo che può far salvare la stagione ovvero fare l’upset contro gli eterni rivali di Ohio State nell’ultima giornata. Anche se attualmente pare una sfida impossibile.

South Carolina: I Gamecocks non finiscono tra i Flop tanto per la sconfitta contro LSU per 20 a 10, ma per la stagione che stanno disputando. Il record di 3-3 e soprattutto di 1-3 in Conference sta certificando la crisi. Erano partiti con ben altre ambizioni e con il resto del calendario da giocare non vedo come possano riuscire a terminare con un record appena vincente.

FLOP (Group of 5)
Fresno State Bulldogs:
Sconfitta pesante e senza scuse per i Bulldogs in casa dei Rams. La squadra di coach Entz ha subito una dura sconfitta in casa di Colorado State e complica il suo percorso verso il Championship della Mountain West. Partita senza storia con i Rams in controllo della gara sin dall’inizio e in vantaggio 35-7 dopo appena 24 minuti di gioco. Giornata negativa per il QB Warner che ha chiuso con tre intercetti e, complessivamente, di tutta l’offense dei Bulldogs che, oltre a quattro turnover, ha regalato tre turnover on downs agli avversari, bravi a limitare il running game di Fresno State ed in particolare Donelson. Una sconfitta pesante per i Bulldogs, attesi da un calendario molto difficile nelle prossime settimane, contro un avversario in evidente difficoltà con il rischio di aver pregiudicato l’intera stagione.

Old Dominion Monarchs: Si ferma inaspettatamente la marcia dei Monarchs con una pesante sconfitta in casa di Marshall. La squadra della Virginia ha subito sin dall’inizio la supremazia dei Thundering Herd trovandosi in svantaggio 27-7 già a fine primo tempo e, addirittura 48-10 ad inizio ultimo quarto, complice la giornata negativa del QB Joseph (due intercetti) e della batteria dei RB dei Monarchs incappati in tre fumble persi. Cinque turnover complessivi che hanno compromesso una partita in cui i Monarchs non sono riusciti a limitare il QB Del Rio-Wilson (291 pass yard, 95 run yard e 4 TD) mostrandosi fragili soprattutto contro le corse (223 yard concesse). Situazione complicata per Old Dominion che adesso è attesa dal confronto decisivo contro James Madison senza possibilità di sbagliare.

North Texas Mean Green: Nello scontro al vertice della AAC, i Mean Green sono usciti sconfitti pesantemente da South Florida Bulls al termine di una gara che li ha visti in corsa per un solo tempo. Già nel primo tempo North Texas aveva evidenziato notevoli difficoltà nel contenere il QB avversario Byrum Brown (245 pass yard, 82 run yard e 5 TD), ma sembrava in grado di gestire la partita grazie ad un offense ben gestita dal QB Mestemaker (326 yard e 2 TD). Nel secondo tempo, però, la squadra è crollata e i Bulls hanno preso il largo sfruttando due gravi errori (un intercetto e un fumble riportato in TD) ad inizio parziale degli avversari e prendendo il largo realizzando ben 42 punti per il 63-36 finale. Una brutta battuta di arresto per una squadra che viaggiava a vele spiegate al vertice della conference.

✍️Fabio Bertini e Danilo Fontana - L’intercetto.it
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College Football: Il Meglio di Week 7 (Recap e Considerazioni)