College Football: Top e Flop di Week 5
Settimana di grandi sconfitte e quindi anche di grandi Flop, non solo giocatori ma anche Coach al banco degli imputati. Ovviamente non mancheranno i Top con grandi prestazioni e vittorie a sorpresa.
TOP (Power 4)
Ole Miss, Lane Kiffin e Trinidad Chambliss: Un Top che racchiude tutti i Rebels, per la bella e convincente vittoria su LSU (4)
Il QB Trinidad Chambliss ha sfornato una prestazione notevole per un ragazzo (senior) proveniente da un College di Division II. Oltre 300 yard lanciate e 71 corse lo mettono tra i protagonisti della vittoria su LSU.
Il giusto riconoscimento va dato anche al Coach di Ole Miss, Lane Kiffin, che ha saputo mettere in campo una formazione capace di stordire l’ottima difesa di LSU e condurre una fase offensiva eccellente sia sui pass che con le corse.
Dante Moore: Il QB di Oregon chiude il match, vinto contro Penn State, con numeri straordinari. 29/39, 248 yard lanciate e 3 fondamentali TD Pass. Non so se possa ambire all’Heisman, dipenderà molto anche da altri fattori, ma un Sophomore che in stagione ha già collezionato 14 TD Pass, un solo intercetto e 1.200 merita tutti gli elogi.
Diego Pavia: Certamente l’avversario (Utah State) non era di prim’ordine, ma lanciare per 321 yard, 5 TD Pass, correre per 79 yard con un altro TD su corsa non potevo esimermi dal metterlo tra i Top di giornata.
Adesso la carica giusta c’è, il record 5-0 anche, quindi tutto il meglio per cercare il back to back contro Alabama la prossima settimana.
TOP (Group of 5 + FCS)
East Carolina Pirates: La partita della verità perché, nonostante le due sconfitte extra-conference maturate con avversari di rango superiore, i Pirates avevano dato l’impressione di poter competere nella AAC. Contro i campioni in carica di Army, East Carolina ha confermato il suo valore dominando gli avversari sin dal primo quarto chiuso 21-0. L’offense monodimensionale dei Black Knights si è arenato contro il solido front seven dei Pirates, che hanno concesso i primi e unici punti agli avversari ad inizio del terzo quarto. Una vittoria netta per 28-6 che lancia i Pirates ai vertici della AAC.
Blake Horvath e Micah Alejado: Le vittorie contro Rice (21-13) e Air Force (44-35) portano la loro firma, protagonisti assoluti due prestazioni di altissimo livello. Horvath (172 pass yard, 110 run yard e 2 TD) è una conferma e l’efficacia dell’offense di Navy ruota completamente intorno a lui, capace di interpretare al meglio la triple option con Tezca e Heindenreich. Alejado (457 yard e 3 TD), invece, è una piacevole sorpresa di questo inizio di stagione in cui l’offense dei Rainbow Warriors sta volando sulle ali di un passing game spettacolare, grazie a due ottimi target come Ashlock e Harris. Due ottimi QB che stanno guidando le rispettive squadre verso una stagione positiva.
North Dakota State Bison: Doveva essere una partita insidiosa per i Bison quella contro i Coyotes, squadra che ad inizio stagione veniva considerata una solida outsider per la conquista del titolo. Invece, i Bison hanno dimostrato non solo di essere la squadra da battere ma di poter dominare qualsiasi avversario con grande semplicità. Nel primo tempo i Bison hanno dato sfoggio di una supremazia imbarazzante segnando 5 TD nei 5 drive offensivi e costringendo i Coyotes a ben tre 3&out nei primi quattro drive offensivi. IL 34-3 con cui è iniziato il secondo tempo non lasciava spazio a speranze e i Bison, invece di tirare il fiato, hanno continuato a dominare portandosi sul 51-3 prima di lasciare le briciole a poveri Coyotes. Protagonista indiscusso della vittoria il QB Cole Payton con 273 pass yard, 102 run yard e 3 TD.
FLOP (Power 4)
Kirby Smart: Ancora una volta esce sconfitto contro Alabama. Il record è 1-7 contro i Crimson Tide e finché c’era Saban ok, ma adesso anche con Kalen De Boer altre 2 sconfitte. Nel 2024, partì con un parziale di 0-28, sabato con 24 punti subiti nel primo tempo è quindi evidente che ci sia un problema di preparazione di questa sfida. Un Coach che ha vinto dal 2016 107 partite e perse solo 13 contro tutte le altre fuorché Alabama evidenzia una sua grave mancanza per questa sfida.
James Franklin: Penn State ormai è stabilmente tra le Top del College Football e lo si deve anche al suo Coach, ma anch’esso quando il livello sale difficilmente le porta a casa. Un record di 2-21 contro squadre Top6 evidenzia il problema. Al Beaver Stadium il match contro Oregon andava portato a casa. Si bella rimonta nell’ultimo quarto, ma il 17-3 iniziale pesa non poco.
Attacco LSU: Brian Kelly può sbraitare quanto vuole sulla sideline, ma quello che sembra da questo inizio di stagione è che LSU stia gettando la possibilità di essere una squadra di prim’ordine soprattutto per il suo attacco. Il running game non produce e il QB Nussmeier sembra essersi perso, dopo le grandi aspettative pre-stagione.
FLOP (Group of 5 + FCS)
San Diego State Aztecs vs. Northern Illinois Huskies: Il risultato 6-3 farebbe pensare più ad una partita di tennis ed è inaccettabile che nel 2025 una partita di football finisca con questo risultato. Va bene esaltare il football difensivo, però in questo risultato più che una grande prestazione delle difese c’è stata una imbarazzante prestazione dei due attacchi. Pessimi di due QB (Holst 6/14 per 49 yard e Denegal 13/20 e 2 intercetti), i due attacchi hanno fatto poco meglio con le corse chiudendo con appena 3 yard a portata (151 yard totali per gli Aztecs e 122 per gli Huskies), per una partita noiosa in cui lo spettacolo lo hanno dato solo i tifosi sugli spalti. Un brutto spot per il College Football.
Buffalo Bulls: Sconfitta (20-17) pesante in casa per i Bulls in una partita in cui hanno dovuto costantemente rincorrere gli avversari. E’ stata una sfida a basso punteggio, risolta da un FG nel finale, tra due squadre che fondano il gioco offensivo quasi completamente sul running game, ma proprio in queste partite dovrebbe esaltarsi la squadra di coach Lembo con la sua run defense dominante. Invece gli Huskies hanno controllato il match grazie all’ottima prestazione del QB Fagnano (155 pass yard, 64 run yard e 1 TD) sfruttando l’incapacità dei Bulls di leggere l’attacco avversario. Sconfitta che non incide sul record di conference ma pone dei dubbi sulle ambizioni dei Bulls per la conquista della MAC.
Drew Pyne: Prestazione pessima per l’ex Fighting Irish che non è riuscito a sfruttare la buona prestazione di una squadra con un solido e costante running game ed una difesa che si è dimostrata ancora una volta compatta e ben coordinata. Pyne (19/29, 170 yard e 3 intercetti) ha deluso le aspettative dimostrandosi impreciso ed incapace di essere il valore aggiunto della squadra. Il pick six subito nel primo drive della partita è stato l’inizio del disastro ed ha costretto i Falcons a rincorrere vanamente l’avversario per tutta la partita. Peccato perché questa squadra meriterebbe qualcosa di meglio.
✍️Fabio Bertini e Danilo Fontana - L’intercetto.it
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