College Football: Preview Week 16 (Army Vs Navy)
La regular season è ufficialmente giunta al termine per tutte le squadre di Division 1 e, dopo un acceso weekend di Conference Championships (e relative polemiche per la composizione dei playoff) per le 12 pretendenti al titolo e per tutte le squadre che parteciperanno ai vari Bowl c’è una settimana di riposo prima di iniziare la propria post season (o cercare di salvare la propria stagione con un trofeo di consolazione); per due squadre invece c’è un’ultima partita di regular season da disputare.
Non si tratta di una semplice partita di football tra due accademie, ma di una vera e propria sfida che da quasi un secolo e mezzo attira l’attenzione di tutti i tifosi di football, per la rivalità fra le due sfidanti, per le tradizioni e lo spettacolo offerto in campo: stiamo parlando dell’Army-Navy Game.
La sfida ebbe inizio nel 1890 quando il Cadetto Dennis Michie accettò la proposta di un gruppo di Midshipmen: una partita tra le reclute della Marina e della neonata West Point University. Quella sfida disputatasi a West Point fu stravinta da Navy, ma l’anno successivo Army andò ad Annapolis con una squadra più preparata, pareggiando subito i conti.
Per le successive due stagioni la sfida si alternò tra i due campus (con entrambe le sfide vinte da Navy), prima di diventare più itinerante ed essere ospitata in varie città della East Coast e del Midwest (escludendo il 1983 quando la partita fu disputata al Rose Bowl di Pasadena), con Philadelphia che ha ospitato l’incontro per ben 90 anni e ad oggi il record di vittorie (che dal 1972 è anche la conclusione del triangolare per aggiudicarsi il Commander-in-Chief’s Trophy) è detenuto da Navy con 63 vittorie a 55.
Ciò che però colpisce maggiormente di questa rivalità è tutto ciò che accade nei giorni antecedenti la sfida, e addirittura nei mesi precedenti.
La tradizione vuole infatti che nel semestre precedente la sfida le due accademie si scambino un piccolo gruppo di cadetti e guardiamarina, che trascorreranno 6 mesi “tra le linee nemiche” per poi far ritorno dai propri compagni pochi minuti prima del kickoff, quando avviene lo “scambio di prigionieri” tra le due scuole.
Questo momento rappresenta anche l’occasione perfetta per i “prigionieri” di lasciare qualche messaggio affettuoso ai propri rivali e scatenare ogni anno l’ilarità dei propri compagni e di tutto il pubblico che segue la partita.
Lo scambio conclude quella che è la due giorni dei “Patriot Games”, una serie di prove fisiche e d’intelligenza che impegna gli studenti delle due accademie nella sfida per ottenere il trofeo e soprattutto, il diritto di potersi vantare della eventuale vittoria per tutto l’anno seguente, fino alla successiva edizione dei giochi.
Passando al campo, questa stagione 2025/26 non è stata entusiasmante come la scorsa per le due accademie: Navy ha concluso con una vittoria in meno, mentre Army non è stata in grado di ripetere la straordinaria performance dell’anno scorso (record finale di 12-2 e titolo della AAC, alla prima esperienza nella conference dopo anni da indipendente).
Per Navy questa stagione di AAC è stata un passo avanti rispetto alla scorsa, con una vittoria in più in conference che li ha tenuti in lotta per il titolo fino all’ultimo. Sfortunatamente però, un record stagionale peggiore rispetto a Tulane e North Texas (9-2, rispetto all’11-2 delle due finaliste di conference), ha tenuto i Midshipmen fuori dalla lotta per l’alloro e dai playoff.
Va evidenziata comunque la straordinaria stagione di Blake Horvath, che si è congedato dalla squadra con una performance stagionale a dir poco irreale (che lo tiene in lotta per l’Heisman, anche se con il ruolo di underdog): 1390 yard lanciate, 9 touchdown, 1040 yard corse e 14 running touchdown.
Sicuramente c’è da tenere conto dell’attenuante playbook delle squadre militari (molto improntate al running game con tante RPO e option plays) ma se paragoniamo questi numeri alle cifre della scorsa stagione (comprendendo anche l’Army-Navy Game dello scorso anno e l’Armed Force Bowl), si può notare come Horvath sia stato ancora di più il centro dell’attacco della sua squadra.
Per i Midshipmen sarà interessante vedere se la gloria sarà tutta per Horvath o sarà divisa anche con i suoi due principali terminali offensivi di questa stagione: Alex Tecza (runningback) e Eli Heidenreich (wide receiver) anche loro senior e pronti a mettere nell’armadio la divisa di Navy, per intraprendere altre strade o tentare il grande passo verso la NFL.
Army invece, come detto in precedenza, raggiunge la conclusione di una stagione indubbiamente piĂą difficile rispetto alla scorsa, nonostante un calendario sulla carta piĂą fattibile rispetto alla scorsa stagione.
Probabilmente per quest’ultima partita vedremo sul campo Dewayne Coleman, il quarterback senior che in questa stagione ha lasciato spazio a Cale Hellums.
A livello di passing game le statistiche dei due quarterback lasciano alquanto a desiderare perché insieme i due riescono a malapena a ottenere le statistiche che Horvath ha raggiunto da solo in questa stagione: solo 777 yard lanciate e 7 touchdown. Sulle corse la prestazione di Hellums è già più paragonabile a quella di Horvath, con 1078 yard e 15 touchdown (a fronte delle 296 con 3 touchdown di Coleman).
A vedere queste statistiche offensive viene da pensare che Navy possa essere la grande favorita anche per quest’anno, ma Army dovrà cercare di mettere a nudo una delle grandi debolezze di Navy, ovvero la difesa, che quest’anno ha concesso quasi 400 yard a partita, di cui 255 sui lanci (anche se vedendo come se la sono cavata i 2 quarterback dei Black Knights nel passing game può risultare un’impresa alquanto ardua).
Partita che si disputerà anche quest’anno all’M&T Bank Stadium di Baltimore, casa dei Baltimore Ravens, kickoff previsto per le 21:00.
✍️Loris Perego per L’intercetto.it
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