College Football: Preview - Quarti di Finale Playoff

Il 2025 si chiude come si è aperto: con le gemme della Bowl Season, i New Year’s Six. 4 dei 6 Bowl più storici e iconici di tutto il College Football saranno teatro dei quarti di finale del College Football Playoff e sicuramente regaleranno più emozioni e incertezza rispetto al primo round.

Le previsioni della vigilia sono state quasi tutte rispettate: Oregon e Ole Miss si sono facilmente liberate di JMU e Tulane, Miami e Alabama hanno avuto la meglio rispettivamente  su Texas A&M e Oklahoma, con gli Hurricanes trionfatori in una partita a basso punteggio, mentre Alabama è stata in grado di mettere in campo una straordinaria rimonta nel secondo tempo per avere la meglio sui Sooners.
Adesso però il margine d’errore è pari a zero, si sfidano le 8 migliori squadre del paese, il livello della competizione è vicino al suo massimo.

Goodyear Cotton Bowl Classic: Miami (10) vs Ohio State (2)
Ad Arlington si apriranno le danze dei quarti di finale, con Ohio State che torna all’AT&T Stadium un anno dopo per ripetere quanto fatto con Texas 12 mesi fa e Miami con la voglia di dimostrare che il posto al CFP è stato più che meritato.
Hurricanes e Buckeyes si incontrano nuovamente dopo più di 20 anni dalla loro ultima sfida titolata/playoff. L’ultimo incontro fu al Fiesta Bowl 2003 (National Championship della stagione) con la vittoria di Ohio State dopo una lunga battaglia durata fino al secondo supplementare (anche se con qualche polemica).

Miami si presenta alla sfida forte della vittoria ottenuta nel primo round contro Texas A&M e con un’arma in più nell’arsenale offensivo: Mark Fletcher Jr. che nel primo round si è dimostrato la miglior soluzione per sconfiggere la difesa degli Aggies.
Contro Ohio State servirà però un impegno maggiore da parte dell’attacco (segnare solo 10 punti contro una squadra come i Buckeyes equivale a una sconfitta quasi certa), specialmente da Carson Beck, che non può permettersi di lanciare per sole 100 yard come fatto con gli Aggies.
Un impegno simile a quello messo in campo a College Station dovrà essere mostrato dalla difesa di Miami, che avrà l’ingrato compito di impedire a Ohio State di sviluppare il proprio gioco esplosivo e tentare di limitare il gioco allo scontro tra le due linee, se vorrà avere una chance.

Ohio State arriva alla sfida invece fresca e riposata, grazie alla bye week del primo round (anche se l’anno scorso abbiamo visto come questo possa non essere un vantaggio).
Sarà interessante osservare come cambierà l’approccio dei Buckeyes, visto il progressivo allontanamento dell’offensive coordinator Brian Hartline (prossimo Head Coach di USF) e l’accentramento di tutte le decisioni nelle mani di coach Ryan Day.
Per quanto riguarda le statistiche c’è poco da dire: i Buckeyes sono una delle squadre offensivamente più pericolose e la migliore a livello difensivo in tutto il Paese, e nonostante la sconfitta contro Indiana abbia fatto sorgere qualche dubbio sull’imbattibilità della corazzata di Ryan Day, c’è da aspettarsi che con l’inizio della post-season i Buckeyes abbiano deciso di ingranare le marce alte per replicare una stagione come la precedente.
Kickoff previsto per le 01:30 di giovedì 1 gennaio, partita visibile gratuitamente su DAZN

Capital One Orange Bowl: Oregon (5) vs Texas Tech (4)
L’Hard Rock Stadium di Miami ospiterà sicuramente la partita più scintillante di questi quarti di finale, una sfida tra due degli attacchi più prolifici di tutta la nazione: Ducks e Red Raiders.
Oregon arriva come la squadra più “rodata” delle due, grazie al fatto di aver disputato il primo turno contro JMU, ma come abbiamo visto in questa stagione Texas Tech è una squadra inarrestabile.

Per i Ducks, che per ora non si sono dimostrati influenzati dai movimenti del coaching staff per la prossima stagione, sarĂ  importante continuare a sviluppare il proprio attacco su due fronti (lanci e corse) e Dante Moore dovrĂ  saper distribuire bene la palla ai suoi compagni e affidarsi a Malik Benson in caso di necessitĂ , come fatto contro JMU.
Un aspetto su cui invece migliorare è l’attenzione della secondaria, apparsa un po’ deconcentrata nel primo round e richiamata all’ordine da coach Dan Lanning nel post partita.
La chiave offensiva per i Ducks sarà tutta nel controllo della battaglia delle linee, perché fino ad ora il fronte difensivo di Texas Tech è stato devastante e incontenibile (vero è che la Big XII non è famosa per essere una conference con delle offensive line resistenti).

Texas Tech si appresta invece a giocare la sua prima partita di post season dopo una lunga pausa a seguito della vittoria del titolo di Big XII.
Il cammino dei Red Raiders in questa stagione è stato a dir poco perfetto, con una sola sconfitta subita contro Arizona State a metà stagione (Sun Devils che detenevano il titolo di Big XII).
Gli ingenti investimenti fatti durante la offseason hanno completamente rivoluzionato quelli che erano i risultati di una squadra che finora viaggiava nella mediocritĂ , portandola da un record che oscillava  tra il .556 e il .667, ad un’incredibile media di .923, e a una posizione media nel poll che si è aggirata sempre intorno alle prime 4/5 (zone di classifica che a Lubbock non si vedevano da quasi 20 anni).
Oltre a un prolifico attacco guidato dal QB Behren Morton, la chiave dei successi dei Red Raiders è stata la difesa, che ha sempre aperto i gap tra Texas Tech e le avversarie a più di 21 punti per ogni partita.
Tuttavia, come detto in precedenza, il calendario dei Red Raiders è stato molto abbordabile (Arizona State, BYU e Utah le uniche avversarie degne di nota) perciò il vero dubbio che circonda la squadra di coach McGuire è se sono in grado di  mantenere una performance simile anche contro squadre come i Ducks (non proprio il miglior cliente con cui iniziare i propri playoff.
I Red Raiders infatti, hanno una percentuale di touchdown realizzati in redzone molto bassa contro squadre che hanno concluso con un record vincente, la quarta percentuale peggiore di tutte le squadre di Division I.
Da tenere sotto osservazione saranno poi le performance della difesa, che quest’anno è stata una delle migliori 5 di tutto il paese per la quasi totalità della stagione, ma, come detto, bisogna vedere come se la caveranno contro una squadra molto solida a livello di offensive line e con numerosi terminali offensivi come Oregon.
Kickoff previsto per le 18 di giovedì 1 gennaio, partita visibile gratuitamente su DAZN

The Rose Bowl presented by Prudential: Alabama (9) vs Indiana (1)
Leggendo i nomi delle due squadre che si sfideranno a Pasadena, nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare Indiana come miglior squadra del Paese e Alabama a vagare nelle zone meno nobili della classifica, con una stagione alquanto altalenante.

Analizzando per prima Alabama viene da dire che i Crimson Tide quest’anno sono un mistero di difficile interpretazione: passano dall’essere una squadra confusa e disattenta sia in attacco che in difesa, al trasformarsi totalmente e sembrare una delle squadre di coach Nick Saban, che dominano le avversarie sul piano difensivo e in attacco sanno sempre dove mandare il pallone.
Questa indecifrabilitĂ  della squadra di Coach Kalen DeBoer è apparsa anche nel primo round contro Oklahoma, con i Crimson Tide  alquanto confusi e inconcludenti nel primo tempo, mentre nel secondo tempo, guidati da un efficientissimo Ty Simpson, in grado di rimontare i 17 punti di svantaggio per uscire trionfatori alla distanza.
La chiave per i Crimson Tide sarĂ  quindi quella di riuscire a mantenere lo stesso livello di intensitĂ  e concentrazione per tutta la durata della partita, garantendo anche il tempo a Ty Simpson di poter lanciare il pallone con calma e trovare Germie Bernard e compagni.

Indiana invece si presenta a questa sfida fresca e riposata e con tutti i favori del pronostico, forte anche della stagione da imbattuta che ha vissuto.
Per la squadra di Coach Cignetti questa stagione sta rappresentando il completamento dell’opera iniziata l’anno scorso, perché l’uscita al primo round negli scorsi playoff rappresentava un risultato che stava stretto agli Hoosiers, che quest’anno sembrano intenzionati a chiudere l’anno in bellezza.
La guida della squadra è stata senza dubbio Fernando Mendoza, vincitore dell’Heisman, che ha svoltato la propria stagione e carriera con il trasferimento da California a Indiana.
Le chiavi dell’attacco di Indiana sinora sono state la precisione e la presenza dell’offensive line: Mendoza ha subito 18 sack e lanciato solo 6 intercetti, pertanto per avere successo contro Alabama sarà fondamentale riuscire a giocare con questa precisione sin dal primo possesso. L’unica situazione in cui gli Hoosiers devono migliorare è la gestione dei quarti down, aspetto su cui finora Indiana non è stata così efficace.
Kickoff previsto per le 22:00 di giovedì 1 gennaio, partita visibile gratuitamente su DAZN

Allstate Sugar Bowl: Ole Miss (6) vs Georgia (3)
Chiude il quadro di questi quarti di finale la sfida di New Orleans tra le ultime due sopravvissute della SEC assieme ad Alabama: Ole Miss e Georgia, in un rematch di quello che è stato il loro incontro di regular season di week 8, quando Georgia rimontò nell’ultimo periodo per uscire trionfante dalla sfida di Oxford.

I Rebels si presentano a questo quarto di finale dopo aver passeggiato nel primo turno contro Tulane, ma preoccupati dalle condizioni delle due stelle Trinidad Chambliss e Kewan Lacy, usciti entrambi durante il primo quarto della sfida contro Tulane.
Staff e tifosi di Ole Miss sperano quindi che i due giocatori riescano a riprendersi, anche perchĂ© in questa stagione sono stati i principali terminali offensivi della squadra.  
Per avere una chance contro Georgia però sarà fondamentale l’apporto da parte della difesa, che non può permettersi errori come fatto nella sfida di ottobre.

Passando a Georgia c’è poco da dire riguardo il percorso tenuto durante la stagione: secondo titolo della SEC consecutivo (non accadeva dagli anni ’80), ottava stagione delle ultime nove con un record di 11 vittorie e un ruolino di marcia impressionante, interrotto solo dalla sconfitta subita a inizio stagione con Alabama.
A guidare questa cavalcata quasi inarrestabile è stata la coppia Gunner Stockton – Zachariah Branch, con il  quarterback che ha una media di 407 yard e 32 punti realizzati, mentre il suo compagno di reparto, nonostante i soli 5 touchdown segnati, si dimostra una spina nel fianco per tutte le difese, grazie alla sua velocitĂ .
Le chiavi per Georgia saranno nella resistenza della propria offensive line (una delle migliori del Paese) e nella bravura della difesa nel saper rispedire al mittente le iniziative avversarie (un dato interessante, nelle ultime 4 sfide i Bulldogs hanno concesso meno di 81 rushing yards agli avversari, e poco meno di 274 yard di media totali, ottenendo anche 5 turnover e 9 sack).
Se i Bulldogs riusciranno a mantenere questa intensitĂ  difensiva e in attacco riusciranno a far muovere bene il pallone anche sulle corse con Nate Frazier e lo stesso Stockton, si preannuncia una serata lunga per Ole Miss.
Kickoff previsto per le 02:00 di venerdì 2 gennaio, partita visibile gratuitamente su DAZN

✍️Loris Perego per L’intercetto.it
[100% Human-made content]

Avanti
Avanti

NFL: Recap, Spunti e Considerazioni su Week 17