College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 9

Lo striscione del traguardo della regular season inizia a intravedersi in lontananza e dopo 8 settimane abbiamo una sola certezza: nel college football non esistono certezze. Dopo un altro weekend in cui abbiamo visto grandi squadre sprofondare nel poll (Miami e Ole Miss,) ci aspetta un altro turno all’insegna dell’imprevedibilità.

Missouri (15) (6-1) @ Vanderbilt (10) (6-1)
Se dovessimo assegnare il premio sorprese di metà stagione, Missouri e Vanderbilt sarebbero sicuramente nella lista dei candidati perché, dopo stagioni in cui veniva superata di misura quota .500 (Mizzou) e di permanenza nei bassifondi della classifica della SEC (Vandy), le due squadre stanno vivendo una vera e propria stagione d’oro.
Missouri si prepara a giocare la terza vera sfida della sua stagione; per ora il bilancio è in perfetta parità, una vittoria contro South Carolina e una sconfitta, di misura, contro Alabama. Il quindicesimo posto appare quindi una decisione giusta da parte del poll, che premia i buoni risultati dei Tigers, anche se 5 delle 6 vittorie sono state ottenute contro squadre di livello inferiore.
A brillare finora nell’attacco dei Tigers è la coppia Beau Pribula – Ahamd Hardy che sono i perni dell’attacco, con Pribula che finora ha lanciato per 1617 yard (con 11 touchdown e 7 intercetti) e corso per 210 (5 i touchdown in questo caso), mentre Hardy ha collezionato 11 altrettanti touchdown e ben 840 yard percorse. Alle 1714 yard derivanti dalle corse va aggiunto anche l’ottimo lavoro svolto dal receiving core, che però sta trovando l’appuntamento con la endzone in misura minore rispetto ai compagni del backfield (leader in touchdown al momento è il tight-end Brett Norfleet con 5).
Se si cerca online la definizione di sorpresa si troverà sicuramente un’immagine dei Vanderbilt Commodores. A inizio anno nessuno si aspettava questo inizio di stagione e una posizione così alta nel ranking (è solo la quinta volta che i Commodores si piazzano in top 10, l’ultima fu nel 1947). Questa stagione sembra la definitiva luce in fondo al tunnel in cui Vandy si è ritrovata negli ultimi anni, basti pensare che l’ultima volta in cui i Commodores riuscirono a chiudere due stagioni in positivo fu nel 2012/13, quando sulla sideline allenava James Franklin (quel James Franklin che ad oggi si trova senza lavoro dopo un inizio disastroso a Penn State).
La chiave di quello che è l’ottavo miglior attacco del paese è senza dubbio Diego Pavia. Il senior da Albuquerque per il momento sta performando su livelli da Heisman Trophy: 1569 yard lanciate con 15 touchdown, 438 yard corse e 4 touchdown. Delle quasi 3200 yard guadagnate dai Commodores, 2000 portano la firma di Pavia, che sta comunque riuscendo a coinvolgere magnificamente anche i propri compagni, con Junior Sherrill e Sedrick Alexander primi terminali offensivi della squadra.
Dal punto di vista statistico le due squadre si presentano entrambe come compagini ad alta trazione offensiva, con Missouri che concede però una settantina di yard in meno agli avversari rispetto ai Commodores nella metà campo difensiva. Come detto però, il dato di Mizzou è un po’ da riconsiderare a causa degli avversari affrontati finora.
Kickoff previsto per le 21:30, diretta su ESPN.

Texas A&M (3) (7-0) @ LSU (20) (5-2)
Sfida interna alla SEC molto delicata tra due compagini che devono limitare gli errori per non perdere la vetta della conference (Texas A&M) o salutare il treno playoff (LSU).
Texas A&M arriva alla sfida come unica squadra ancora imbattuta all’interno della SEC e deve cercare di limitare i passi falsi. Il terzo posto nel ranking, infatti, è molto a rischio per due ragioni: la prima è il calendario (le 7 vittorie ottenute finora infatti sono arrivate contro squadre più deboli, escludendo Notre Dame), la seconda è la presenza di Alabama al quarto posto del poll (con un 6-1 di record). Perciò in caso di sconfitta contro LSU (e contemporanea vittoria di Alabama contro South Carolina), la situazione volgerebbe a favore dei Crimson Tide, in vista di un possibile scontro nel championship game.
Per i ragazzi di Coach Mike Elko sarà fondamentale voltare pagina dopo l’opaca prestazione difensiva messa in campo nella vittoria contro Arkansas, con 268 yard concesse sulle corse (quasi un quarto del totale stagionale) e una prestazione piuttosto anonima di Marcell Reed e compagni nella metà campo offensiva.
LSU dal canto suo deve riprendersi dalla sconfitta subita per mano della sorpresa Vanderbilt in Week 8 e cercare di raddrizzare una stagione che al momento li vede fuori dai primi 12 posti, dopo aver passato parte della prima metà di stagione nelle posizioni nobili del ranking.
Per Coach Brian Kelly sarà importante ritrovare un Garrett Nussmeier in formato Heisman e cercare di coinvolgere sempre più negli schemi d’attacco Caden Duhram, apparso ancora non in perfetta forma fin dal suo debutto contro Florida.
Altro aspetto con cui i Tigers dovranno combattere è quello degli infortuni; nella partita contro Texas A&M infatti saranno privi del loro left tackle Tyree Adams, uscito nel primo quarto della sfida contro Vanderbilt, mentre sono da valutare le condizioni di Whit Weeks che sta cercando di risolvere i problemi alla caviglia.
Kickoff previsto per le 01:30 di domenica 26, partita visibile gratuitamente su DAZN.

USF (18) (6-1) @ Memphis (6-1)
Se a inizio stagione qualcuno avesse affermato “USF a fine anno arriverà a giocarsi i playoff” avremmo considerato questa previsione un azzardo, eppure alla Week 9 i Bulls si ritrovano al diciottesimo posto del poll, con la probabilità più alta di entrare nel bracket come miglior squadra del group of 5 (il posto riservato ai campioni della miglior Conference al di fuori delle Power 4).
La squadra guidata da Coach Alex Golesh ha stupito tutti sin dalla Week 1, dopo aver ottenuto una vittoria schiacciante contro Boise State, replicando la settimana dopo con una vittoria di misura contro Florida.
Per i Bulls la stagione adesso prevede tutti scontri diretti con rivali di Conference, con particolare attenzione nei confronti di Navy e Memphis, che hanno un record simile.
La chiave di questa super stagione dei Bulls ha un nome e un cognome ben definiti: Byron Brown. Il quarterback senior sta regalando una stagione di commiato a dir poco irreale: 1695 yard lanciate e 495 corse (cifre simili realizzate nella sua stagione da sophomore, quando, con 3292 passing yard e 809 rushing yard, guidò i Bulls alla vittoria dell’Boca Raton Bowl). I complimenti per questa grande stagione vanno però estesi anche al receiving core dei Bulls, con Chas Nimrod, Keshaun Singleton e Jeremiah Koger che hanno rappresentato i primi terminali offensivi quando si trattava di raggiungere la endzone, con 10 touchdown quasi equamente divisi.
Memphis in questa partita si augura di avere il ruolo di guastafeste, perché in caso di vittoria si porterebbe sul 3-1 come record di conference (lo stesso di USF) e potrebbe aumentare le sue chance di guadagnarsi un posto ai playoff, anche se il calendario tutt’altro che impegnativo potrebbe penalizzare la corsa dei Tigers.
L’attacco dei Tigers si presenta come ben equilibrato, con quasi 3000 yard collezionate, ben divise tra lanci e corse. Il problema principale è però dato dalla offensive line e dalla scarsa pass protection. Brendon Lewis infatti ha subito 13 sack (quasi 2 a partita), lanciato solo per 8 touchdown e solitamente un dato di questo tipo genera non pochi grattacapi agli offensive coordinator.
Numeri alla mano le due squadre si equivalgono a livello di produzione sia offensiva che difensiva, ma la vera differenza è quella dei punti prodotti in media, con USF che riesce a generarne di media 4 in più a partita rispetto a Memphis. La chiave della partita per i Tigers sarà quindi  cercare di arginare la potenza offensiva dei Bulls, mantenendo una pressione costante su Byron Brown.
Kickoff previsto per le 18, diretta su ESPN 2.

UCLA (3-4) @ Indiana (2) (7-0)
Nella NFL viene assegnato il premio di Comeback Player of the Year a quei giocatori che riescono a risollevarsi dopo una stagione travagliata, segnata da infortuni o performance da dimenticare. Se dovessimo assegnare un trofeo simile a una squadra di College Football, gli UCLA Bruins sarebbero sicuramente tra i favoriti perché, dopo il tragico inizio 0-4 e il licenziamento di tutto il coaching staff, ha avuto un’incredibile inversione di tendenza con 3 vittorie consecutive, ottenute tutte contro rivali di Conference.
Non sappiamo se questa rinascita dei Bruins sia dovuta alla presenza del Coach ad-interim Tim Skipper, ma incredibilmente UCLA può quasi raggiungere il primo posto di Conference, distante solo una vittoria.
I dati parlano chiaro, sotto la guida di Ty Skipper (e Jerry Neuheisel come offensive coordinator), l’attacco dei Bruins ha raddoppiato la propria produzione di punti, aggiungendo quasi 80 yard di media ottenute. Il dato che però appare più confortante è quello della difesa, con quasi 116 yard in meno concesse e 15 punti subiti in meno di media.
Difficilmente vedremo Nico Iamaleava e compagni ai playoff, perché 4 sconfitte sono effettivamente troppe per sperare in un piazzamento in post-season. Sicuramente, alla luce anche dei miglioramenti dal punto di vista statistico, il rammarico di tifosi e giocatori è tanto, ma come detto in apertura di segmento, sicuramente UCLA può vincere il premio come “miglior sceneggiatura” della stagione.
Indiana si prepara ad affrontare questa scheggia impazzita azzurra e oro sapendo che questa partita ha un enorme peso specifico nell’esito della stagione: una sconfitta per i ragazzi di Coach Cignetti andrebbe a sparigliare la classifica della BIG 10, rialzando le quotazioni di Oregon per la lotta al titolo di Conference (dando per scontato che l’altra finalista sia Ohio State, sempre ammesso che i Buckeyes non subiscano qualche clamoroso upset da qui a fine stagione).
Per gli Hoosiers continuano a impressionare le cifre di Fernando Mendoza (che ha un rapporto touchdown/intercetti di 21 a 2), così come la produzione dei runningback: Kaelon Black, Roman Hemby, Khobie Martin e Lee Beebe Jr, vantano infatti una produzione di quasi 1300 yard che costituiscono gran parte del running game di Indiana. A farla da padroni lato receiving core, Elijah Sarratt e Omar Cooper Jr si confermano le minacce principali quando la palla è in aria, con 1184 yard e 16 touchdown messi finora a segno.
Difensivamente Indiana è una inviolabile, con solo 11.6 punti concessi di media alle avversarie, però contro questa UCLA così imprevedibile tutto può succedere.
Kickoff previsto per le 18, partita visibile gratuitamente su DAZN.

✍️Loris Perego per L’intercetto.it
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