College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 8

Siamo ufficialmente entrati nella seconda metà della regular season di College Football ed è il momento in cui non ci si può permettere di compiere passi falsi, perché il peso specifico delle partite da adesso in poi aumenterà esponenzialmente.
La Week 7 ha confermato il trend deludente di alcune squadre, consolidato squadre rivelazioni e cancellato i sogni di gloria di molti tifosi delle squadre Top 25. La classifica ha subito altri notevoli cambiamenti, che regalano grande imprevedibilità alla lotta playoff, e al momento solo Ohio State e Miami si trovano in una posizione abbastanza tranquilla.

North Carolina (2-3) @ California (4-2)
Una delle squadre che più ha deluso (o che forse aveva illuso tutti durante la offseason) è sicuramente North Carolina. L’arrivo di Coach Bill Belichick aveva entusiasmato i tifosi a Chapel Hill, con la presentazione in pompa magna e i numerosi arrivi nel transfer portal di giocatori che speravano di entrare a far parte di un programma che avrebbe potuto svoltare il loro futuro professionistico.
Tutte queste aspettative si sono però infrante con la dura realtà già in Week 1, quando i Tar Heels hanno incassato una pesante sconfitta contro TCU.
L’immagine più significativa però è quella dell’abbandono degli spalti da parte dei tifosi durante il secondo quarto della sfida (persa) contro Clemson in Week 6, quando i Tigers (squadra che nonostante le difficoltà riesce a viaggiare sulla media “salvezza” del .500) conducevano abbastanza agevolmente con un margine di 35 a 7.
La stagione ormai è compromessa e, considerando che il resto del calendario prevede conference games, per North Carolina è difficile pensare a una presenza a un Bowl Game, sospetto avvalorato anche dalle cifre offensive: poco più di 800 yard lanciate dai due quarterback Gio Lopez e Max Johnson e un running game che consiste solo nelle performance di Demon June.
Si può chiaramente dire che questo primo anno dell’era Belichick è da scartare e sperare nella prossima stagione (sempre ammesso che le voci di un addio a fine anno, per quanto smentite dal diretto interessato, non si confermino).
California invece si presenta alla sfida piena di rimpianti, perché un buonissimo inizio di stagione da 3-0 è stato poi vanificato dalle due sconfitte contro San Diego State e Duke. La possibilità di portare a casa un trofeo è comunque ampiamente alla portata, considerato che per raggiungere il requisito minimo necessario di 5 vittorie per essere “Bowl Eligible”, manca solo un successo.
L’obiettivo principale di questa stagione era però quello di far ambientare al meglio il freshman, Jaron-Keawe Sagapolutele, che non sta sfigurando nel suo debutto a livello collegiale alla guida dell’attacco dei Golden Bears.
La speranza per i tifosi di Cal è che il loro quarterback riesca a mantenere attiva la sua connessione con il receiver Trond Grizzell, al momento primo terminale offensivo in termini di yard ottenute, ma che vanta solo 1 touchdown nelle sue statistiche.
Kickoff previsto per le 4:30 di Sabato 18 ottobre, partita visibile gratuitamente su DAZN.

Michigan State (3-3) @ Indiana (3) (6-0)
Nella sfida interna alla BIG 10 troviamo due squadre con stagioni diametralmente opposte: Michigan State che naviga nella metà bassa della classifica e arriva da un filotto di 3 sconfitte consecutive, e Indiana che sta vivendo una stagione super: terzo posto nella Top 25 dell’AP Poll e gli occhi della Nazione addosso.
Per quanto riguarda Michigan State c’è stato un passo avanti rispetto a quanto analizzato nella preview del loro incontro (perso) contro UCLA: solo un sack concesso alla difesa dei Bruins, che non va però ad attenuare una performance non entusiasmante su entrambi i lati del campo, contro una squadra che fino a due settimane fa si trovava a 0-4 e senza coaching staff.
Difficilmente gli Spartans riusciranno a estendere la loro stagione alla Bowl Season, perché il calendario non è loro alleato, con Maryland che si presenta come l’unica avversaria abbordabile (con Penn State scheggia impazzita del calendario e di cui parleremo in seguito).
Indiana invece arriva al match come sorpresa dell’anno, e navigando tra i vari siti e pagine sportive americane il messaggio che traspare è molto chiaro: “The Hoosiers are for real”. Nessuno si aspettava di trovare la squadra di Curt Cignetti così in alto in classifica (basti pensare che il terzo posto ottenuto questa settimana è il miglior risultato mai registrato nella lunga storia dell’Ateneo), ma le ultime 3 vittorie con Illinois, Iowa e soprattutto Oregon (che dopo 18 mesi perde la prima partita di regular season), hanno attirato l’attenzione di molti giornalisti nel Poll e nel panel degli allenatori.
Questo secondo anno di Coach Cignetti sta mostrando i frutti del lavoro fatto: su entrambi i lati del campo gli Hoosiers hanno notevolmente cambiato le proprie cifre (80 yard in più in attacco e 30 in meno concesse agli avversari in media a partita) e l’arrivo di Fernando Mendoza da California durante l’offseason ha rappresentato il punto di svolta per squadra e giocatore. Il QB di Miami ha già raggiunto e superato in 6 partite il numero di touchdown lanciati la scorsa stagione con la divisa dei Golden Bears, merito soprattutto delle mani salde di Elijah Sarratt e Omar Cooper Jr, che rappresentano le punte di diamante dell’attacco di Indiana.
Anche per la difesa la offseason è stata portatrice di miglioramenti, perché il ritorno di Louis Moore dopo l’anno a Ole Miss ha contribuito enormemente ai risultati che permettono agli Hoosiers di essere la quarta miglior difesa del Paese (e migliore della BIG 10, primato condiviso con Ohio State).
Kickoff previsto per le 21:30, partita visibile gratuitamente su DAZN.

Penn State (3-3) @ Iowa (4-2)
Veniamo alle note negative di questa prima metà di stagione, ovvero Penn State. Con le tre sconfitte consecutive contro avversarie dirette di Conference (l’unica su cui si possono cercare attenuanti però è quella con Oregon rispetto alle due contro UCLA e Northwestern) la James Franklin Era è ufficialmente terminata. Le performance di questa prima metà di regular season sono state inaccettabili per una squadra che meno di 12 mesi fa è arrivata a un passo dal giocarsi il titolo. Il primo responsabile di questa debacle totale è stato identificato in Coach Franklin, apparso molto meno deciso sia sull’aspetto tecnico, che anche su quello comunicativo e gestionale.
Questo scossone sulla sideline ha aperto con largo anticipo il cosiddetto “coaching carousel”, ovvero il mercato degli allenatori, con le prime voci che iniziano a diffondersi, alle quali si vanno ad aggiungere le sempre più insistenti news su un probabile licenziamento entro la fine della settimana di Billy Napier, coach di Florida, andando così ad aumentare il numero di head coach esonerati durante questa regular season (7 finora in 8 settimane).
Ad aggiungersi alle brutte notizie va segnalato che Drew Allar, infortunatosi ad una gamba durante il match contro Northwestern, resterà lontano dal campo fino al termine della stagione. Questo incidente va a complicare notevolmente l’ultima stagione di Allar con la divisa dei Nittany Lions perché, dopo un inizio promettente in cui veniva considerato uno dei primi quarterback selezionati al Draft 2026, ha performato al di sotto dei suoi standard e, lo stop per un periodo ancora imprecisato a seguito dell’infortunio, sta facendo precipitare le sue quotazioni per il passaggio in NFL.
Iowa invece arriva a questa sfida dopo una prima metà di stagione molto altalenante, in cui ha alternato vittorie schiaccianti a sconfitte di misura (3 punti contro Iowa State e 5 contro Indiana).
Gli Hawkeyes sono molto vicini a raggiungere l’obiettivo Bowl eligibility, ma il quarto posto nella classifica della BIG 10 (in coabitazione con altre 7 squadre) e il 4-2 di record non rendono impossibile una risalita nella Top 25 e perché no, magari anche nelle 12 per il tabellone CFP.
A livello di numeri, Iowa si presenta come una squadra da running game, con 1104 yard ottenute con le corse e ben 8 running touchdown del loro QB, Mark Gronowski.
Il vero punto di forza però è la difesa, settima a livello nazionale per numero di yard concesse agli avversari (poco meno di 247 a partita) e ottava per media punti concessi (basti pensare che nelle due sconfitte hanno subito solo 16 punti da Iowa State e 20 da Indiana). Con una Penn State così in crisi, a meno di miracoli in stile UCLA, Iowa può avere una buona occasione per inseguire il sogno playoff.
Kickoff previsto per le 01:00, partita visibile gratuitamente su DAZN.

Utah (23) (5-1) @ BYU (15) (6-0)
Sfida tra gli Utes e i Cougars che passa sottotraccia, dato il minore appeal di cui gode la Big XII, ma che ha un’enorme importanza in ottica CFP, in quanto la vincente di questa sfida avrà una forte possibilità di accaparrarsi un posto nel Championship Game di Conference (l’altro al momento lo diamo quasi per assicurato a Texas Tech) e, in caso di vittoria può garantirsi una bye week per il primo turno di playoff.
Utah si presenta alla sfida sapendo di non potersi concedere altri passi falsi, specialmente contro avversari diretti (la sconfitta rimediata contro Texas Tech pesa come un macigno nell’economia della stagione) e dovrà fare affidamento sulle proprie armi vincenti: un gioco ben diviso tra corse (ottava squadra nel Paese per yard corse a partita, quasi 250) e lanci, sperando in una performance monster del suo QB Devon Dampier, che per il momento sta guidando l’attacco degli Utes con 16 touchdown (11 passing TD e 5 rushing TD).
Un grande apporto sarà chiesto anche alla difesa che, se da un lato concede solo 153.7 yard di passing game agli avversari (undicesima a livello nazionale), non è allo stesso livello sul rushing game, una componente su cui invece BYU è molto efficace.
BYU è una squadra di difficile interpretazione, perché nelle ultime 8 stagioni (tolta la 2023/24, anno di debutto nella Big XII) ha sempre avuto record positivi, ma è sempre passata sotto i radar, nonostante prestazioni sempre solide e giocatori molto talentuosi (il primo nome che viene in mente è quello di Puka Nacua, che sin dal suo primo anno da pro ai Rams ha dimostrato tutte le sue qualità).
Coach Kalani Sitake è riuscito a creare un programma molto solido e, dettaglio non da poco, sta riuscendo a mantenere viva l’identità di gioco della sua squadra nonostante il ricambio di giocatori.
A brillare nell’attacco dei Cougars sono le prestazioni di Bear Bechmaier, che al suo anno da freshman sta tenendo delle ottime cifre, con più di 1200 yard lanciate, 15 touchdown (quasi equamente divisi tra passing e rushing TD) e solo 3 intercetti.
Assieme alle ottime cifre del giovane QB, il focus va anche spostato sul rushing game che coinvolge LJ Martin (101 corse per 652 yard) e Cody Hagen, che con solo 7 corse ha collezionato 101 yard, segno che il receiver si rivela anche un giocatore esplosivo quando parte dal backfield.
Per ottenere la vittoria però BYU dovrà affidarsi anche a un grande lavoro difensivo, con Siale Esera e compagni che in questa prima metà hanno tenuto cifre molto simili a quelle di Texas Tech, al momento miglior squadra nella metà campo difensiva della Big XII.
Kickoff previsto per le 02:00 di domenica 19, partita visibile gratuitamente su DAZN.

✍️Loris Perego per L’intercetto.it
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