College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 15 (Finali di Conference)
La rivalry week ha regalato come sempre delle sorprese e adesso la posta in gioco si alza: è tempo di Championship Week, chi vince può consolidare la propria posizione per la lotta playoff e portare a casa un primo trofeo, per gli sconfitti invece ci sarà tanta amarezza e il rischio di vedere i playoff dal divano di casa.
Prima di introdurre però le partite delle Power 4, bisogna dedicare una parentesi all’evento extra campo che ha tenuto banco nelle ultime settimane, ovvero l’affaire Lane Kiffin. L’ormai ex allenatore di Ole Miss ha preso la sua decisione nel weekend e, con effetto immediato, ha lasciato la sideline dei Rebels per trasferirsi a Baton Rouge e diventare il nuovo allenatore di LSU.
La situazione poteva essere sicuramente gestita meglio da entrambe le parti perché, i primi ad essere danneggiati da tutta questa situazione (citando il pensiero espresso da coach Nick Saban due settimane fa sul palco di College Gameday) sono i giocatori di Ole Miss.
Dopo quest’addio a dir poco tumultuoso (sono emersi sui social post dei giocatori di Ole Miss che negano le voci di un allontanamento sereno del coach), la squadra è passata in mano al defensive coordinator Pete Golding, che avrà il compito di distogliere l’attenzione dei suoi ragazzi da quanto accaduto questa settimana e cercherà di portare a termine quanto iniziato da coach Kiffin a inizio stagione.
Tornando invece al football giocato, la sconfitta di Texas A&M nel Lone Star Showdown ha cambiato totalmente il panorama della SEC e del tabellone playoff, con gli Aggies che, a causa del tie-breaker sfavorevole, hanno perso la possibilità di disputare il Championship Game, regalandoci così un nuovo capitolo nella lunga rivalità Georgia – Alabama (uscite entrambe vincenti dalle loro sfide contro Georgia Tech e Auburn).
L’uscita di Texas A&M dalle prime 4 posizioni (gli Aggies sono addirittura precipitati in settima piazza), ha portato nella zona nobile della classifica Texas Tech e Oregon, con i Ducks che sperano nella sconfitta dei Red Raiders nel Championship Game di Big XII per poter salire in quarta posizione e poter usufruire di una bye week aggiuntiva.
SEC Championship Game: Alabama (9) (10-2) vs Georgia (3) (11-1)
“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?” avrebbe cantato Lucio Battisti perché, dopo la week 5 nessuno si aspettava di rivedere Alabama e Georgia sfidarsi nuovamente. Per la quarta volta nelle ultime 8 stagioni invece Bulldogs e Crimson Tide si affrontano con in palio il titolo della SEC.
Guardando la classifica, la situazione che si delinea è abbastanza chiara: Georgia sicuramente si presenta alla sfida con meno pressioni, ben conscia che una sconfitta non andrà a intaccare le chance playoff, ma cambierà probabilmente solo quella che è la posizione nel ranking; Alabama invece deve puntare tutto su questa partita, perché un’eventuale terza sconfitta stagionale aprirebbe la strada a squadre come Miami e Vanderbilt, che potrebbero sfruttare il passo falso dei Crimson Tide e sperare in un ripescaggio dell’ultimo momento (senza considerare l’esito della sfida Texas Tech – BYU, perché in caso di vittoria dei Cougars, l’ingresso in top 10 è quasi matematico). Inoltre, per Alabama una seconda vittoria stagionale contro i Bulldogs avrebbe un enorme valore, in quanto in caso di parità di record (11-2), il doppio vantaggio nello scontro diretto rappresenterebbe un criterio di preferenza non indifferente agli occhi del Committee, che si vedrebbe quasi costretto a preferire i Crimson Tide a Georgia.
A livello statistico le due squadre hanno performance molto simili, sia offensive che difensive; perciò, a far la differenza saranno i piccoli dettagli e le performance dei due quarterback, con Gunner Stockton che si presenta a questo Championship Game con numeri lievemente peggiori rispetto a Ty Simpson (2535 yard – 20 TD, a cui aggiungerne 8 running – 5 INT e 15 sack per il QB di Georgia contro le 3056 yard – 25 TD, più 2 running – 4 INT e 22 sack del QB di Alabama).
Georgia è una squadra migliore sulle corse, avendo guadagnato quasi 191 yard a partita e concesse poco più di 86 agli avversari, mentre Alabama ha nel passing game e nella difesa di quest’ultimo i suoi punti di forza.
La sfida tra le due grandi nobili della SEC si preannuncia quindi ancora piĂą interessante rispetto alla prima volta che le due squadre si sono affrontate.
Kickoff previsto per le 22, partita visibile gratuitamente su DAZN
BIG 10 Championship Game: Ohio State (1) (11-0) vs Indiana (2) (11-0)
La sfida tra le due squadre piĂą in forma della stagione: numero 1 contro numero 2 del poll, una sfida che non si vedeva in un Championship Game dal 2009, quando Alabama e Florida si sfidarono per il titolo della SEC.
Una partita che può segnare il destino delle due squadre: chi vince entra ai playoff da imbattuta e può tentare l’impresa di vincere il titolo con la cosiddetta perfect run (l’ultima a riuscirci fu Michigan nel 2023); chi perde verrà buttato nella mischia, col rischio di scivolare fuori dalle prime 4 (difficile, ma non impossibile) e con la possibilità di vedere spenti i propri sogni di gloria al primo turno.
Ohio State torna a giocarsi il titolo al Lucas Oil Stadium dopo un’assenza di 5 anni in cui il panorama della BIG 10 è stato dominato da Michigan, mentre per Indiana si tratta della prima vera e propria apparizione al Championship Game. Stessa cosa si può dire anche per gli allenatori: da una parte Ryan Day che vuole riportare i suoi Buckeyes a sollevare il trofeo più importante dell’anno, dall’altra Curt Cignetti, impegnato nel suo primo Championship Game, ha l’obiettivo di migliorare il risultato ottenuto la scorsa stagione sulla sideline degli Hoosiers eliminati al primo turno dei playoff.
La sfida è anche uno scontro tra candidati Heisman: Julian Sayin e Jeremiah Smith contro Fernando Mendoza.
La sfida tra i due quarterback è alquanto in parità , con Sayin che ha lanciato per 3065 yard e 30 touchdown e 5 intercetti, mentre Mendoza ha 2758 yard lanciate, 2 touchdown in più di Sayin (ai quali aggiungerne 6 running) e lo stesso numero di intercetti. La differenza principale è il numero di sack subiti, con Sayin in netto vantaggio, 6 rispetto ai 15 di Mendoza.
Smith invece ha una grande responsabilità sulle spalle, in quanto è dal 2020 che un reciever non vince l’Heisman (l’anno scorso l’ha vinto Travis Hunter, però lui gioca anche da cornerback) e le statistiche di DeVonta Smith sono difficilmente raggiungibili: 117 ricezioni per 1856 yard e 23 touchdown. Raggiungere tali cifre è impresa ardua per Jeremiah Smith, che si presenta al Championship Game con 942 yard, 72 ricezioni e 11 touchdown, statistiche che difficilmente lo possono avvicinare al trofeo, (come sappiamo però le votazioni dell’Heisman Committee sono sempre molto soggette agli eventi esterni).
Confrontando la stagione delle due squadre invece, verrebbe da dire che Ohio State ha un lieve vantaggio sugli Hoosiers, dato dal fatto che ha una vittoria in piĂą contro avversarie ranked (3, contro le 2 di Indiana), ma gli Hoosiers sono uno dei migliori attacchi del Paese, con quasi 485 yard ottenute a partita e 44 punti messi a referto.
Il vero problema per Indiana è che la difesa dei Buckeyes è la migliore di tutti gli Stati Uniti, con una media di 203 yard concesse a partita e solo 93 punti in tutta la stagione (una media di 7.8 a incontro).
Kickoff previsto per le 02:00 di domenica 7 dicembre, partita visibile gratuitamente su DAZN
Big XII Championship Game: Texas Tech (5) (11-1) vs BYU (11) (11-1)
Altro rematch di regular season tra due grandi rivali di conference, con un’alta posta in palio per una delle due partecipanti. A inizio stagione questa era la sfida prevista da tutti gli esperti e attesa dai tifosi e, nonostante qualche intromissione nella lotta al titolo da parte di Utah, il duopolio Texas Tech – BYU non è mai stato messo in discussione.
Come per la SEC, anche in questo caso la vittoria di una delle due partecipanti potrebbe dare un bello scossone al tabellone playoff. Stiamo parlando di BYU che al momento si trova in undicesima posizione e first team out dalla corsa al titolo. Texas Tech quindi arriva con poche pressioni, sapendo che il suo posto è matematicamente sicuro, resta da capire però quale può essere la posizione, ma in questo caso molto dipenderà anche dall’esito della sfida tra Georgia e Alabama.
Per BYU sarà importante cercare di dimenticare la performance di un mese fa, quando Texas Tech li limitò a soli 7 punti, costringendoli a 3 turnover e a una prestazione incolore di tutto l’attacco.
Per i ragazzi di coach Kalani Sitake sarĂ quindi fondamentale riuscire a mettere in ritmo sia Bear Bachmeier (che ha prodotto 25 touchdown) che LJ Martin, il quale ha ottenuto finora 1229 yard sulle corse, con 11 touchdown (gli stessi di Bachmeier), con un efficace running game.
Non sarà facile però perché la difesa di Texas Tech è la terza del Paese, avendo concesso solo 11 punti a partita e solo 69 rushing yard a partita, a fronte di un attacco che, terzo per produzione di punti a livello nazione, genera 489 yard a partita, quasi equamente divise tra corse e lanci.
Per i Red Raiders gli investimenti fatti in offseason si sono fatti sentire e, oltre ad ambire al titolo nazionale, essere campioni della Big XII è l’obiettivo minimo per considerare questa stagione perlomeno soddisfacente.
Kickoff previsto per le 18, partita visibile gratuitamente su DAZN
ACC Championship Game: Virginia (17) (10-2) vs Duke (7-5)
La sfida più controversa tra i Championship Game, una partita che lascia scontenti molti tifosi, perché i risultati di conference e i vari tiebreaker hanno regalato il secondo posto di conference a Duke, che si classifica davanti a Miami (dodicesima nel ranking e in lotta per un posto playoff come large bid).
Duke quest’anno è passata molto sotto i radar, ma le sue statistiche offensive sono di tutto rispetto: 421 yard di media a partita e quasi 35 punti di media segnati. Sono da segnalare prestazioni di tutto rispetto di Darian Mensah (3450 yard e 28 touchdown), della coppia di runningback Nate Sheppard e Anderson Castle (1300 yard e 20 touchdown per i due) e un passing game che vede 9 giocatori sopra quota 100 yard, guidato da Cooper Barkate che ha collezionato 978 yard e 6 touchdown.
Il vero problema per Duke riguarda la difesa, che è quartultima nella ACC con quasi 414 yard di media concesse agli avversari (già questa statistica fa capire il livello non altissimo dei Blue Devils) e quasi 29 punti subiti in media.
Per quanto riguarda Virginia, la stagione dei Cavaliers è stata tutt’altro che eclatante: una sola vittoria contro avversarie ranked (Florida State) e due sconfitte contro North Carolina State e Wake Forest (squadre tutt’altro che imbattibili).
A livello statistico i Cavaliers sono stati comunque un’ottima squadra a livello ACC: terza miglior squadra sia a livello offensivo che in difesa con 433 yard conquistate, a fronte di 312 concesse agli avversari. La produzione offensiva è dipesa molto da J’Mari Taylor (14 touchdown e 997 yard corse) e dal trio Trell Harris, Jahmal Edrine e Cam Ross, che hanno prodotto 1700 yard. Il problema però è in cabina di regia, in quanto le prestazioni di Chandler Morris non sono state così entusiasmanti: 2586 yard lanciate (statistica ancora accettabile), 14 touchdown, 7 intercetti e 14 sack subiti (dati che fanno storcere il naso).
L’esito di questa partita aprirà sicuramente numerosi dibattiti riguardo i criteri di selezione del Committee, in quanto in caso di vittoria di Duke avremmo una squadra con 5 sconfitte ai playoff, mentre la vittoria di Virginia farebbe scattare le polemiche dei tifosi di Miami che, nonostante si trovino dodicesimi nel ranking, si vedrebbero eliminati da una squadra più indietro a livello di classifica.
Kickoff previsto per le 02:00 di domenica 7 dicembre, partita visibile gratuitamente su DAZN.
Playoff Picture
La rivalry week e la situazione in ACC hanno scombinato il tabellone playoff nella fase più critica della stagione perché, dopo i Championship Game ci sarà subito il Selection Sunday e qualsiasi decisione del Committee scatenerà sicuramente un fiume di polemiche.
La maggior parte delle discussioni si concentrerà sicuramente sul tema che ha tenuto banco nelle ultime settimane, cioè la situazione Miami-Notre Dame, con numerose voci a sostegno degli Hurricanes. Un’altra questione interessante è quella di Ole Miss che nonostante l’addio di coach Lane Kiffin è salita di una posizione, classificandosi al sesto posto del ranking.
La situazione del tabellone, come detto nelle righe precedenti, sarĂ soggetta ai risultati dei Championship Game di SEC e Big XII, con tutti gli occhi puntati su BYU e Alabama.
Prima del Selection Sunday il tabellone si presenta così:
First Round
Lowest Conference Champion (12) (Duke/Best of Group of 5) @ Oregon (5)
Alabama (9) @ Oklahoma (8)
Second Lowest Conference Champion (Virginia/Best of Group of 5) (11) @ Ole Miss (6)
Notre Dame (10) @ Texas A&M (7)
Quarterfinals
Winner (12)-(5) @ Texas Tech (4)
Alabama/Oklahoma @ Ohio State (1)
Winner (11)-(6) @ Georgia (3)
Notre Dame/Texas A&M @ Indiana (2)
Le posizioni 12 e 11, data la situazione della ACC, non sono più vincolate alla conference o alla miglior squadra del group of 5, perché JMU, North Texas e Tulane sono tutte e 3 ranked e la migliore delle tre squadre avrà un posto garantito ai playoff. Resterà da capire chi vincerà tra Duke e Virginia, perché in caso di vittoria i Blue Devils entreranno come dodicesimi, mentre se sarà Virginia a uscire trionfante dal Bank of America Stadium, i Cavaliers saranno classificati undicesimi e la squadra meglio classificata tra JMU, North Texas e Tulane occuperà la dodicesima posizione.
Va apprezzato il tentativo disperato di Vanderbilt che nel tardo pomeriggio di ieri ha fatto sapere di voler disputare una partita in piĂą nella giornata di domani per avere maggiori possibilitĂ di entrare nel tabellone playoff. Tuttavia le difficoltĂ logistiche e legislative hanno impedito ai Commodores di concretizzare questa loro pazza idea.
✍️Loris Perego per L’intercetto.it
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