College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 14 (Rivalry Week)

Siamo nella ultima settimana di regular season e in questo weekend del Ringraziamento alla già ricca offerta di partite NFL, si aggiunge un nutrito numero di sfide di NCAA che da stanotte apriranno la rivalry week, con alcuni dei match decisivi per l’esito della corsa playoff.

La week 13 ha regalato delle conferme da parte di Oregon, Oklahoma e Notre Dame (tutte vincenti contro USC, Missouri e Syracuse, con il match tra Irish e Orange risultato in un no contest a favore di Notre Dame). Georgia Tech a seguito della sconfitta subita con Pittsburgh è precipitata al ventitreesimo posto del ranking, mentre rimangono vive le speranze di Texas per un posto ai playoff, con i Longhorns obbligati a vincere contro Texas A&M per avere una minima possibilità di rientrare nelle grazie del Committee.

Texas A&M (3) (11-0) @ Texas (16) (8-3)
Il Lone Star Showdown torna con la sua seconda edizione in salsa SEC per rinnovare una delle rivalità più storiche del college football. La sfida tra le due università più prestigiose del Texas, interrottasi nel 2011 col passaggio degli Aggies alla SEC e ripresa la scorsa stagione con il passaggio di conference dei Longhorns, è giunta alla sua centodiciannovesima edizione (solo per quanto riguarda il football, sommando anche gli altri sport si arriva a quasi 900 incontri) e mai come quest’anno è difficile dare una chiara favorita.

Texas A&M si presenta alla sfida come una delle uniche 3 squadre ancora imbattute in questa stagione; tuttavia, la performance degli Aggies può essere valutata sotto una luce diversa se si considera il livello delle avversarie: solo 3 squadre ranked affrontate quest’anno, con l’unica vera sfida rappresentata da Notre Dame, battuta solo di un punto. La partita disputata contro gli Irish, così come quella da thriller contro South Carolina hanno messo in luce le evidenti difficoltà che la squadra di Mike Elko ha quando non riesce a stabilire un running game efficace. Oltre a dover correre ai ripari per quest’ultimo sprint stagionale, gli Aggies devono anche trovare soluzioni per la prossima stagione, dato che il runningback 4-star Jonathan Hatton Jr ha deciso di ritirare il suo commitment da Texas A&M, tornando alla sua prima scelta Oklahoma.
L’attacco di Texas A&M dovrà quindi affidarsi alle doti di passatore di Marcel Reed (che nonostante i 25 touchdown e le 2752 yard lanciate non riesce a impressionare quando si tratta di lanciare il pallone) e alla solidità del trio KC Concepcion, Mario Craver e Ashton Bethel-Roman, le cui prestazioni sommate risultano pari al 70% delle recieving yard degli Aggies.
Difensivamente gli Aggies non appaiono così irresistibili, nonostante i 39 sack registrati (tra i quali spiccano gli 11.5 del defensive end Cashius Howell), concedendo quasi 302 yard a partita e 21.5 punti, dato poi “gonfiato” dalle prestazioni di Auburn, Missisipi State e Samford, che hanno segnato rispettivamente 10, 9 e 0 punti nei loro incontri contro Texas A&M.

Dall’altra parte troviamo Texas con un solo obiettivo in mente: cercare di ottenere una vittoria per mantenere vive le possibilità playoff. La squadra di Steve Sarkisian quest’anno ha lasciato molto a desiderare e ha regalato performance inferiori rispetto alla scorsa stagione, per questo è costretta a compiere un’impresa quasi impossibile. Le 3 sconfitte subite contro Ohio State, Florida e Georgia non lasciano ai Longhorns molto spazio di manovra.
Va segnalata però una nota positiva in questa stagione di Texas, ovvero la crescita di Arch Manning nelle ultime partite: più di 300 yard lanciate nelle vittorie contro Arkansas e Vanderbilt e 251 contro Georgia. Ma al di là delle cifre totali ciò che colpisce è il rapporto touchdown/intercetti (8/1 nelle ultime 3 sfide) e il grande miglioramento nella pocket presence, con le yard corse da Arch notevolmente diminuite, a fronte di una crescita dei tentativi di andare a cercare i suoi ricevitori (uno su tutti Ryan Wingo, target principale del giovane Manning) con qualche deep play.
Passando alla difesa, Texas dovrĂ  essere brava a limitare il passing play degli Aggies (aspetto dove la retroguardia dei Longhorns non eccelle), per cercare di indirizzare gli avversari su un running game che gli uomini di Sarkisian difendono con maggior efficacia, posizionandosi al decimo posto nazionale, con solo 93 yard concesse agli avversari).
Texas dovrà inoltre affidarsi anche al supporto del proprio pubblico, dato che nelle 60 occasioni precedenti in cui il Lone Star Showdown si è disputato ad Austin, i Longhorns hanno trionfato per ben 46 volte.
Kickoff previsto per le 01:30 di sabato 29 novembre, partita visibile gratuitamente su DAZN

Ohio State (1) (11-0) @ Michigan (15) (9-2)
Il grande classico del mezzogiorno del sabato post ringraziamento, l’incontro che ogni novembre tiene incollati davanti alla tv tutti gli appassionati di football, una sfida che è molto più di una semplice partita tra due grandi rivali: semplicemente The Game.
La sfida tra Ohio State e Michigan è arrivata alla sua centoventesima edizione e, come la scorsa stagione, i Buckeyes si presentano da grandi favoriti, anche se la storia recente insegna che quando Michigan vede rosso riesce a tirar fuori quello spirito combattivo che a volte sfocia in un qualcosa di più della semplice combattività in campo (la bandiera piantata dai giocatori di Michigan sul logo dei Buckeyes con conseguente rissa scatenatasi alla fine della sfida della scorsa stagione è ancora nella memoria di tutti).

Per quanto riguarda i Buckeyes non ci sono grandi notizie o situazioni particolari da segnalare; i ragazzi di Ryan Day hanno letteralmente dominato tutta la regular season, mantenendosi sempre al primo posto del ranking, classificandosi come l’undicesimo miglior attacco del Paese a livello di punti segnati e la prima difesa per punti concessi e yard medie guadagnate dagli avversari.
L’unico aspetto interessante della stagione di Ohio State fino a questo punto è la lotta interna per l’Heisman, con Julian Sayin e Jeremiah Smith che continuano nella campagna di supporto reciproca, data le loro performance notevolmente superiori a tutto il resto degli avversari (Sayin 27 TD, 2832 yard lanciate, 79,4% di completion rate e solo 4 intercetti; Smith 10 TD e 902 yard).
In una situazione simile a quella descritta in precedenza per Texas si ritrova anche Michigan, che spera di ottenere la quinta vittoria consecutiva contro Ohio State per convincere il Committee di meritarsi un posto ai playoff.

Per i ragazzi di coach Sherrone Moore pesano al momento le due sconfitte contro Oklahoma e USC e una non convincente performance generale, con metĂ  delle vittorie ottenute con un vantaggio uguale o inferiore ai 2 possessi.
Da sottolineare comunque per i Wolverines le buone performance di Bryce Underwood, che nella sua stagione da freshman ha lanciato per 2166 yard; da aggiustare invece il rapporto tra touchdown e intercetti (9/5) e il numero di sack subiti (16), un dato che analizzato con il numero di corse, yard ottenute e running touchdown (68, 322, 5) fa capire come con una migliore protection da parte della offensive line di Michigan, Underwood possa essere un cosiddetto quarterback dual threat, in grado cioè di essere pericoloso sia lanciando che correndo (stile Patrick Mahomes, Josh Allen o Lamar Jackson).
La differenza dovrà essere fatta però dalla difesa dei Wolverines, dato che l’attacco di Michigan ha cifre quasi simili a quelle di Ohio State, mentre sarà interessante vedere come la difesa dei Buckeyes si comporterà contro una vera squadra (dato che il calendario li ha posti di fronte a un solo vero avversario durante la stagione, ovvero Texas in week 1).
Kickoff previsto le 18, partita visibile gratuitamente su DAZN

Alabama (10) (9-2) @ Auburn (5-6)
Un’altra delle rivalità più storiche e iconiche di tutto il panorama college football è l’Iron Bowl tra Alabama e Auburn, giunto quest’anno all’ottantanovesima edizione.
A differenza delle altre due partite trattate in precedenza, la sifda tra Alabama e Auburn ha un’alta posta in palio solo per una delle due squadre. Alabama infatti, ha un bisogno disperato di vincere per mantenere quella che attualmente è la decima posizione del ranking, ovvero l’ultima che garantisce un posto ai playoff (dato che al momento le teste di serie 11 e 12 sono assegnate a Miami e Tulane).

Per quanto riguarda le prestazioni della squadra di coach Kalen DeBoer, dopo la debacle di inizio stagione contro Florida State e la sconfitta di misura contro Oklahoma, i risultati sono stati tutti positivi, ma il risultato negativo contro i Sooners ha messo i Crimson Tide sul cosiddetto “hot seat”, per cui il margine di errore è davvero minimo.
Per quanto riguarda le statistiche, spicca nella statline di Ty Simpson l’alto numero di sack subiti (19), per cui per la difesa di Auburn potrebbe essere fondamentale una pass rush molto efficace per mettere in difficoltà l’offensive line di Alabama. Il vero reparto che potrà però far la differenza per i Crimson Tide è la difesa, numero 1 della SEC con poco più di 270 yard concesse di media agli avversari.
Con queste premesse la partita per Auburn sembra una sfida impossibile, complice anche la stagione che è stata tutt’altro che entusiasmante, con solo 5 vittorie a fronte di 6 sconfitte. Va detto però, a discolpa dei Tigers, che il loro calendario è stato alquanto impegnativo con 5 delle 6 sconfitte arrivate contro avversarie ranked (Oklahoma, Texas A&M, Georgia e Missouri affrontate consecutive e Vanderbilt affrontata in week 11, contro i quali la sconfitta è arrivata solo dopo un overtime).

Sicuramente però in quel di Auburn ci si aspettava una miglior performance da parte di Jackson Arnold, con il junior quarterback arrivato da Oklahoma che ha reso notevolmente sotto le aspettative, con solo 6 touchdown lanciati e 8 corsi (a fronte di un incredibile numero di sack subiti, ben 30).
La speranza per i tifosi dei Tigers, è che la ricca QB room, con 6 giocatori all’attivo la prossima stagione (escludendo la variabile transfer portal) possa offrire qualche valida alternativa per riportare Auburn ai livelli del 2017, quando si classificò nelle 4 squadre che lottarono per il titolo.
Kickoff previsto per le 01:30 di domenica 30 novembre, partita visibile gratuitamente su DAZN

Playoff picture
Come anticipato la scorsa settimana, il nuovo bracket del Committee non ha subito grossi cambiamenti, l’unica differenza  Ă¨ lo scambio di posizioni tra Oregon e Ole Miss, complice la vittoria dei Ducks contro USC e la bye week dei Rebels.
Continua a tenere banco invece il dibattito sulle posizioni di Miami e Notre Dame, con i tifosi degli Hurricanes che invocano a gran voce un trattamento migliore da parte del Committee per la loro squadra, forte della vittoria nello scontro diretto in week 1 contro gli Irish (che hanno però dalla loro una cosiddetta “statement victory” contro Syracuse).

Il tabellone si presenta quindi così:

First Round
Tulane (12) (Best of Group of 5) @ Texas Tech (Big XII Champ) (5)
Notre Dame (9) @ Oklahoma (8)
Miami (11) (ACC Champ) @ Oregon (6)
Alabama (10) @ Ole Miss (7)

Quarterfinals
Tulane/Texas Tech @ Georgia (4)
Notre Dame/Oklahoma @ Ohio State (1) (BIG 10 Champ)
Miami/Oregon @ Texas A&M (3) (SEC Champ)
Alabama/Ole Miss @ Indiana (2)

La rivalry week sicuramente  porterĂ  qualche scossone, con Georgia, Alabama, Indiana, Ohio State e Texas A&M che potrebbero trovarsi in posizioni diverse martedì prossimo in caso di sconfitta.

✍️Loris Perego per L’intercetto.it
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