College Football: Il Meglio di Week 14 (Recap e Considerazioni)
Tante cose da dire su questa Rivalry week, tra cui alcune entusiasmanti partite, i loro risvolti sulle finali di Conference e chi probabilmente guadagnerĂ i posti ai playoff.
Iniziamo con la vittoria di Texas (16) su Texas A&M (3) per 27 a 17.
Una partita in cui le difese hanno entusiasmato, ma alla fine gli Aggies hanno pagato i loro errori offensivi nel secondo tempo. Texas A&M era stata brava a contenere Arch Manning nel primo tempo, concedendo solo un misero 8/21 per 51 yard al QB di Texas.
Tant’è che il primo tempo si era chiuso con il vantaggio per gli Aggies per 10 a 3.
Nel terzo quarto la partita prende una piega favorevole ai Longhorns, che riescono a verticalizzare maggiormente e tra il 3° e l’inizio del quarto quarto mettono assieme ben 17 punti. L’attacco degli Aggies invece sembra non riuscire a muovere la catena e 4 punt di fila sono il preludio della sconfitta.
Il TD che riporta a meno 3 Texas A&M finalmente arriva, ma non passa molto perché Arch Manning, con una bella corsa personale, porti il vantaggio sul 27 a 17.
Ci sarebbe tempo per recuperare, ma il QB degli Aggies Marcel Reed lancia 2 intercetti che spengono ogni speranza di rimonta.
Texas vince un match soprattutto grazie al maggior talento offensivo, reso possibile anche da una OL finalmente capace di proteggere a sufficienza Manning. Il QB dei Longhorns, da me spesso criticato, alla fine riesce a mettere la sua firma su un incontro importante. Restano però ancora diverse lacune, come la bassa percentuale di completi (meno del 50%) e ancora quella sensazione che Manning non riesca ad emergere nei momenti difficili, come ad esempio nel primo tempo.
Per Texas, salvo sorprese del comitato per il College Football Playoff, questa vittoria non basterà loro per agguantare un posto ai playoff. I Longhorns, nonostante la gioia del dopo partita, hanno clamorosamente fallito la stagione. Dati da molti analisti USA come la squadra da battere, non centrano né la finale della SEC, né quasi certamente un posto ai playoff. La schedule era difficile, non c’è dubbio, ma onestamente meritano di guardare gli altri tentare di conquistare il National Championship.
Arch Manning, candidato all’Heisman ad inizio stagione, chiude il 2025 con numeri non entusiasmanti e sicuramente peggiori del 2024, quando nelle poche partite disputate aveva comunque una percentuale di completi superiore (67% contro il 60% di quest’anno) e un rapporto TD/intercetti migliore (9/2 nel 2024 - 24/7 nel 2025). Insomma se Arch Manning vorrà arrivare al Draft 2027 da protagonista servirà crescere ancora molto. Per adesso forse è nella Top 10 dei QB del College Football 2025, ma non certo nelle prime posizioni.
Per Texas A&M anche quest’anno sfugge la finale della SEC alla fine, ma è certo che restano una delle squadre più toste da affrontare per chiunque. Avranno il loro posto ai playoff e con un QB di maggior livello sarebbero stati una seria pretendente al titolo nazionale.
Va comunque detto che Marcel Reed nel primo quarto ha subito un importante infortunio alla caviglia che lo ha sicuramente limitato nel resto della partita, ma è altrettanto evidente che quando gli si chiede quel qualcosa in più non ha ancora le qualità per incidere.
“The Game”, la sfida tra Ohio State (1) e Michigan (15) non ha portato l’upset, da me ipotizzato, ed è finita 27 a 9 per i Buckeyes.
Michigan ha iniziato alla grande con un intercetto su Sayin e 2 Field Goal che li avevano portati sul parziale di 6-0 nel primo quarto, massimo divario subito in stagione da Ohio State.
Da quel momento però il QB Sayin ha saputo diventare infallibile e, anche grazie al reparto ricevitori di prim’ordine, ha saputo scardinare la difesa di Michigan non sempre perfetta nelle coperture.
Con 3 TD tra il secondo e il terzo quarto hanno di fatto messo in cassaforte la vittoria. Va detto, giusto per onestà , che sul primo TD di Ohio State c’è qualche dubbio. Infatti Jeremiah Smith perde, prima di varcare la goal line, il possesso dell’ovale e non riprende mai il pieno possesso prima di uscire lateralmente dalla end zone. Dopo la review gli arbitri hanno confermato la chiamata sul campo, ma onestamente restano molti dubbi. Sarebbe stato Touchback e palla per Michigan. Diciamo che probabilmente la vittoria sarebbe comunque andata ai Buckeyes, ma con molte difficoltà in più.
Ohio State torna a battere Michigan dopo 2191 giorni e per Ryan Day è il primo successo dopo 4 sconfitte contro i Wolverines.
Michigan chiude la stagione con la sconfitta che fa più male e non riesce quindi a fare lo scherzetto agli odiati rivali di Ohio State. Il QB Bryce Underwood è sicuramente ancora sotto gli standard per vestire una maglia così pesante e il running game, fiore all’occhiello di Michigan sotto la guida di Jim Harbaugh, non è certo stato d’aiuto per portare yard e punti ai Wolverines.
Nell’Iron Bowl c’era aria di upset, con Alabama (8) che arrivava da un periodo difficile, ma Auburn non se la passava sicuramente meglio. Il finale è stato bello e intenso, ma non ha portato i Tigers a festeggiare. L’Iron Bowl è andato quindi ad una non perfetta Alabama che vince per 27 a 20.
Auburn chiude una stagione dai tanti rimpianti e anche sabato tra fumble, drop e intercetti sono molte le cose su cui rimproverarsi.
A 30 secondi dal termine potevano ancora andare a pareggiare o vincere (se avessero provato una trasformazione da 2) ma, sulle 20 yard avversarie, Cam Coleman ha commesso il fumble decisivo.
Alabama conferma di non essere la formazione che nella fase centrale della stagione è stata in grado di primeggiare nella SEC, ma nonostante tutte le difficoltà accede alla finale di Conference. Di questo però ne parleremo dopo.
Vittoria pesante e molto sofferta per Oklahoma (8) che vince per 17 a 13 contro LSU. I Sooners con questo successo sono quasi certamente dentro ai playoff e viste le recenti stagioni è già questo un grandissimo traguardo.
Si impongono anche Vanderbilt (14) su Tennessee (19) e Miami (12) su Pittsburgh (22). Purtroppo per loro però questo potrebbe non bastare per accedere ad un posto nei playoff. Dispiace per Pavia che avrebbe meritato di chiudere con almeno una partita di post season, mentre per gli Hurricanes è solo colpa loro se non raggiungono la finale di ACC né i playoff. Dopo aver battuto alla prima Notre Dame sembrava la stagione giusta per Miami ed invece si troveranno quasi probabilmente ad essere la prima tra le escluse.
Vince, ma non basta per accedere alla finale di Big Ten, Oregon (6) su Washington per 26 a 14, mentre ha del clamoroso la sconfitta di SMU (21) contro Cal per 38 a 35 che manda fuori dalla finale di ACC i Mustang.
Adesso è il momento di fare una panoramica delle finali di Conference che si giocheranno settimana prossima.
Partiamo dalla SEC che vede l’ennesima sfida tra Georgia ed Alabama. Un classico degli ultimi 10 anni di College Football.
Per i Bulldogs è la 5a apparizione consecutiva e l’8a negli ultimi 10 anni. Alabama giunge alla finale forte di una striscia vincente di 9 finali vinte con l’ultima sconfitta che risale al 2008 per mano di Florida di Tim Tebow.
Nei 4 precedenti tra Georgia e Alabama per il successo della SEC sono sempre usciti vincitori i Crimson Tide. Vedremo se Kalen DeBoer saprà continuare l’eredità lasciata da Nick Saban
Nella Big Ten tutto come pronostico e si giocherĂ tra Ohio State e Indiana.
Gli Hoosiers sono alla ricerca del primo titolo di Conference che manca loro dal 1967.
Per Ohio State si tratta del 7° Championship Game della Big Ten e i Buckeyes hanno vinto gli ultimi 5.
Contro Indiana, Ohio State ha una striscia vincente che dura da 30 partite.
Nella ACC sarà l’inedita sfida tra Virginia e Duke ad assegnare il titolo di campioni di Conference.
Si tratta della seconda apparizione per entrambe le UniversitĂ . Virginia aveva giocato e perso contro Clemson nel 2019, mentre Duke nel 2013 sconfitta da Florida State.
Per la Big 12 nessuna sorpresa con Byu e Texas Tech che si contenderanno il titolo. I pronostici però sono i più netti tra tutte le finali in programma, con i Red Raiders che partono fortemente favoriti anche grazie al recente match contro BYU vinto per 29 a 7.
Passando alle Group of 5 la finale più interessante ed attesa è sicuramente quella della AAC con North Texas e Tulane chiamate a battersi non solo per il titolo della American, ma anche per il posto numero 12 ai playoff assegnato alle Group of 5.
Sicuramente Tulane è la formazione più esperta per questi incontri, visto che per la quarta volta consecutiva gioca la finale della AAC.
North Texas cerca il primo successo nella American e vuol stupire tutti con il suo straordinario attacco.
Nella Sun Belt James Madison se la vedrĂ contro Troy.
Per la MAC Miami (Ohio) sfiderĂ Western Michigan.
Nella CUSA finale tra Kennesaw State e Jacksonville State.
Per la Mountain West ancora nessuna finale in programma visto che i parametri per il tiebreaker non sono bastati per designare le 2 finaliste. SarĂ quindi attraverso calcoli di un computer a stabilire le universitĂ che si affronteranno. Quindi tifosi di Boise State, New Mexico, San Diego State e UNLV dovranno attendere il verdetto, in pieno stile College Football.
✍️Fabio Bertini - L’intercetto.it
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