College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 10

Passano le settimane e diminuiscono le certezze, sia del pubblico che degli allenatori perché, dopo la sconfitta casalinga subita da Texas A&M, anche LSU ha deciso di esonerare Coach Brian Kelly (e anche l’offensive coordinator e QB coach Joe Sloan).
Kelly si aggiunge alla nutrita lista di allenatori senza lavoro, tra i quali non dimentichiamo figurano anche James Franklin (Penn State), Billy Napier (Florida) e Mike Gundy (esonerato da Oklahoma State dopo 21 stagioni), per un totale di 12 licenziamenti in questa stagione.
Per tutti gli altri allenatori invece, la tensione inizia a salire perché la regular season sta giungendo al termine quindi la lotta per aggiudicarsi un posto ai playoff è sempre più serrata e il margine d’errore è minimo; una sconfitta può guastare tutti i piani, mentre un’inaspettata vittoria potrebbe regalare sogni di gloria.

Cincinnati (17) (7-1) @ Utah (24) (6-2)
La Big XII sta passando molto sottotraccia, tolte le performance di BYU e Texas Tech, ma con la sconfitta dei Red Raiders contro Arizona State, ha sparigliato lo scenario di conference, offrendo a squadre come Cincinnati la possibilità di andare a giocarsi il titolo di conference e il tanto ambito posto al CFP.
I Bearcats stanno portando avanti la loro striscia di imbattibilità, costruita passo dopo passo in seguito alla sconfitta, di misura, subita in apertura di stagione contro Nebraska. Nonostante tutto però Cincinnati è entrata nelle grazie del Poll solo tre settimane fa, quando è entrata al numero 24 del ranking dopo aver sconfitto UCF. Da allora la risalita in classifica è stata lenta ma costante, fino ad arrivare all’attuale diciassettesima posizione, non ancora l’ideale per un posto ai playoff, ma considerato un buon punto di partenza per cercare uno sprint finale per entrare nei 12.
A guidare questa grande cavalcata è stato senza dubbio Brendan Sorsby, che si è dimostrato un giocatore con un’ottima “situational awareness”, ovvero la capacità di saper leggere i momenti delle partite. Le statistiche parlano per lui: 27 touchdown (20 su lanci e 7 su corse), 1843 yard lanciate e 425 corse, ma soprattutto un solo intercetto e due sack subiti (in questo caso va dato credito anche alla sua offensive line che l’ha ben protetto).

Nella metà campo offensiva i complimenti vanno fatti anche a Evan Pryor e Tawee Walker (più di 900 yard corse) e al receiving core, che vede ben 6 elementi che hanno superato quota 100 yard. La vera chiave dei successi di Cincinnati in queste ultime settimane va trovata però nella difesa, con un miglioramento netto nei punti e nelle yard concesse agli avversari di conference in quest’ultimo mese.
La speranza è che Tyson Veidt (defensive coordinator dei Bearcats) riesca a far mantenere questo livello ai suoi giocatori, per non perdere la possibilità di andare a giocarsi un titolo contro BYU.
Utah invece si presenta a questa sfida con poche speranze di gloria per la propria post season (aver perso gli scontri diretti con Texas Tech e BYU non aiuta sicuramente), può giocare però il ruolo di mina vagante della conference, assieme a Houston.
Gli Utes arrivano carichi di entusiasmo dopo aver annichilito Colorado in Week 9 (la prestazione dei Buffaloes di Coach Prime è stata a dir poco imbarazzante, il punteggio all’intervallo recitava 43-0 per Utah, con un totale di yard ottenute in negativo, -18) e sperano di poter guadagnare qualche posizione nel ranking (nel quale hanno avuto un andamento alquanto altalenante) in caso di vittoria contro Cincinnati.
La speranza per gli Utes è di aver recuperato al 100% Devon Dampier, costretto a vedere la partita contro Colorado dalla sideline per riprendersi dai problemi alla caviglia rimediati nella partita contro BYU dove, per stessa ammissione del suo Coach, “è stato picchiato per bene”.
La presenza di Dampier può ovviamente cambiare quella che è la pericolosità dell’attacco di Utah, mettendo così in difficoltà la difesa di Cincinnati che non vanta numeri eccezionali (ultima per intercetti e tackles for loss in tutta la Big XII).
I numeri della difesa di Utah invece, sono molto più entusiasmanti (tredicesima difesa in tutto il Paese per yard concesse e nona per punti subiti), perciò se Utah vorrà avere ancora una minima speranza, dovrà fare affidamento anche sulle prestazioni dei suoi difensori.
Kickoff previsto per le 03:00 di domenica 2 novembre, partita visibile gratuitamente su DAZN.

Navy (7-0) @ North Texas (7-1)
La sfida tra Midshipmen e Mean Green non si presenta certo con l’appeal delle grandi partite, ma ha sicuramente una notevole importanza all’interno del panorama della AAC, dato che escludendo le future reclute della Marina e Tulane al momento ancora imbattuti, tutte le squadre sono in lotta per giocarsi un posto per il championship game di conference. Navy per ora si gode la sua striscia di 7 vittorie (ottenute però contro squadre tecnicamente inferiori) e spera di poter entrare nella discussione CFP, anche se le difficoltà di calendario arrivano nelle prossime settimane con Notre Dame, USF e Memphis che attenderanno i Midshipmen prima del classico di dicembre, l’Army-Navy Game che concluderà la stagione regolare.
Faro offensivo della squadra è il quarterback Blake Horvath che, oltre alle 1063 yard lanciate (e 7 touchdown), è anche il miglior giocatore sulle corse, con 814 yard guadagnate finora, alle quali vanno sommati anche i 12 touchdown ottenuti. Anche in questa stagione Navy si conferma come una squadra run-first, infatti analizzando quella che è la suddivisione delle yard guadagnate tra corse e lanci, il rapporto è a dir poco sbilanciato verso il gioco palla a terra, con 2227 yard contro 1112 (non per niente Navy è prima nel Paese per rushing yards per partita, con una media di 314).
North Texas spera di interrompere la striscia dei suoi rivali e soprattutto di guadagnare una minima possibilità di potersi giocare il titolo di conference, anche se la sconfitta contro USF (che conterà come tie-breaker in caso di record uguali) ha quasi totalmente azzerato le chance dei Mean Green.
A guidare la cavalcata dei texani ci sarà Drew Mestemaker, che spera di poter mantenere le
sue stratosferiche medie anche contro Navy. Il freshman di Austin, infatti, ha già lanciato per 2468 yard e 21 touchdown, una prestazione che lo posiziona al secondo posto a livello nazionale, dietro a Sawyer Robinson, quarterback senior di Baylor.
A dividersi la gloria in attacco ci sono anche Caleb Hawkins (RB) e Wyatt Young (WR) che da soli vantano quasi un quarto della produzione di yard corse e su ricezioni, con 7 touchdown a testa.
A livello di playcalling North Texas è l’esatto opposto di Navy, con una forte tendenza verso il passing game e una produzione di quasi 46 punti di media a partita; perciò, sarà importante per Navy saper adattare la propria difesa allo stile dei Mean Green e adottare le dovute contromisure per portare a casa il successo.
Kickoff previsto per le 17, diretta su ESPN 2.

Louisville (16) (6-1) @ Virginia Tech (3-5)
In una ACC sempre più caotica, in cui l’unica squadra che sembra avere certezze sulla post season è Georgia Tech, la sfida tra Louisville e Virginia Tech mette sul piatto molto più di quanto ci si possa aspettare.
Louisville sa bene che la partita con gli Hokies non è da sottovalutare e l’unico risultato contemplabile è la vittoria, altrimenti il successo ottenuto contro Miami (grazie al quale i
Cardinals sono entrati nel ranking) risulterebbe vano. Il successo contro gli Hurricanes in week 8 ha dato grande spinta alla stagione di Louisville e il successo contro Boston College non ha fatto altro che rafforzare la loro posizione, avvicinandoli sempre di più alla zona playoff.
A guidare alla ribalta i Cardinals ci sono senza dubbio le prestazioni di Miller Moss (QB), Isaac Brown (RB) e Chris Bell (WR), con gran parte della produzione offensiva di Louisville che passa per le mani di Bell e Brown. Considerando che per Moss e Bell si tratta della loro stagione da senior, riuscire a portare I Cardinals ai playoff prima di passare in NFL sarebbe un notevole boost alle proprie quotazioni draft, specialmente per Moss, che sta vivendo finora una stagione mediocre, con soli 10 touchdown, 5 intercetti e 15 sack subiti.
La chiave per il successo passerà però per la difesa, che ha alzato il proprio livello settimana dopo settimana, rientrando nella top 25 in numerose categorie. La matematica non esclude i Cardinals dalla lotta per il titolo di ACC, anche se la sconfitta subita all’overtime con Virginia (al momento seconda in conference) va a complicare non poco il cammino per la post season, con California, Clemson, SMU e Kentucky come prossime avversarie.
Virginia Tech nonostante un inizio di stagione da dimenticare (che ha portato all’esonero di coach Brent Pry), non è riuscita a raddrizzare la propria annata, arrivando a questa sfida dopo aver incassato altre due sconfitte e aver ottenuto solo due vittorie. Nonostante tutto però, a livello di classifica di conference gli Hokies non sono così lontani dalle zone alte e una vittoria contro Louisville potrebbe avvicinarli alle prime posizioni, anche se le possibilità di arrivare a giocarsi il titolo di conference sono molto poche.
La chiave della partita per gli Hokies sarà quella di dipendere meno dalle prestazioni di Kyron
Drones, dato che il quarterback al momento è il miglior realizzatore del backfield, con 7 touchdown conquistati (ai quali aggiungere i 14 lanciati). Queste ultime partite serviranno a Virginia Tech soprattutto per capire come cambiare il proprio playbook offensivo in vista della prossima stagione, quando Drones non sarà più in squadra.
Kickoff previsto per le 20, diretta su CW

Playoff Picture
Visto che si sta avvicinando a grandi passi il finale della regular season e il Selection Sunday (previsto il 7 dicembre) e settimana prossima verrà rilasciata la prima versione del CFP Ranking, ci sembra giusto elencare i nuovi criteri di selezione del Poll per il playoff a 12 squadre e quali sono, dopo 10 settimane, le squadre candidate a un posto nella corsa per il titolo.

Criteri di selezione
Nel tabellone delle 12 squadre del CFP entrano a far parte le 5 squadre campioni di conference col ranking più alto e i 7 team con il ranking più alto alla fine della regular season.
Le squadre che occuperanno le prime 4 posizioni nel ranking potranno godere di una bye week e inizieranno la loro post season dai quarti di finale. Le altre 8 squadre verranno accoppiate in stile tabellone tennistico (5-12; 8-9; 6-11; 7-10), con le squadre in quinta, sesta, settima e ottava posizione che ospiteranno nei propri stadi il primo round.
A differenza del tabellone NFL, dove gli accoppiamenti seguono sempre la logica high-seed vs low-seed, il tabellone del CFP non verrà rimescolato dopo il primo round, perciò la vincente della sfida 5-12 affronterà la testa di serie numero 4, la vincente di 8-9 la numero 1, quella di 6-11 la numero 3 e quella di 7-10 la numero 2.
I quarti di finale e semifinali saranno decisi tra la rosa dei 6 Bowl più storici e prestigiosi del College Football (Cotton Bowl, Rose Bowl, Orange Bowl, Sugar Bowl, Fiesta Bowl e Peach Bowl). Quando verrà stilato il tabellone, l’assegnazione del Bowl alle 4 teste di serie verrà fatta tenendo in considerazione l’affinità storica della squadra con il Bowl e successivamente la posizione nel ranking (semplificando, se nelle prime 4 squadre ci dovessero essere una squadra della SEC e della Big XII, la meglio classificata avrebbe la priorità per andare a giocare lo Sugar Bowl)

CFP Bracket
Stando al ranking di questa settimana, gli accoppiamenti del bracket sarebbero i seguenti.

1° Round:
Georgia Tech (5) (ACC Champ) – Memphis (12) (AAC Champ)
Oregon (6) – Vanderbilt (11)
BYU (7) (Big XII Champ) – Notre Dame (10)
Georgia (8) – Ole Miss (9)

Quarti di Finale:
Ohio State (1) (BIG 10 Champ) – Winner 8/9 (Rose Bowl)
Alabama (2) (SEC Champ) – Winner 7/10 (Sugar Bowl)
Indiana (3) – Winner 6/11 (Orange Bowl)
Texas A&M (4) – Winner 5/12 (Cotton Bowl)

✍️Loris Perego per L’intercetto.it
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