College Football: Il Meglio delle Finali di Conference (Recap e Considerazioni)
Complimenti, complimenti e ancora complimenti ad Indiana, al Coach Cignetti, al QB Fernando Mendoza, al WR Charlie Becker e alla difesa (tutta) degli Hoosiers. La vittoria della Big Ten di Indiana (2) su Ohio State (1), per 13 a 10 è stata meritatissima, con una prestazione che ha rasentato la perfezione.
Per Curt Cignetti questa vittoria rappresenta la consacrazione come uno dei migliori, se non il miglior Coach, attualmente nel College Football. Il lavoro svolto dal HC di Indiana negli ultimi 2 anni è stato impressionante e, nonostante i mille dubbi e continue conferme date, restava sempre quell’alone di sfiducia sulla vera forza di Indiana.
La prestazione di sabato contro Ohio State ha definitivamente consacrato questa squadra come la vera numero 1 del College Football.
Per il QB Fernando Mendoza oltre ad alzare il premio MVP della finale e il trofeo della Big Ten si è praticamente assicurato l’Heisman Trophy. Per Mendoza non è stato un inizio di partita facile, messo a tappeto al primo snap in modo duro ed intenzionale dal DE di Ohio State Caden Curry, senza che gli arbitri lanciassero una flag. Dopo essere andato a farsi controllare in side line è tornato in campo, ma al 3° drive del match si è fatto intercettare sulle proprie 28. Da quel momento in poi ha resettato tutto ed ha messo in piedi una partita eccellente da vero leader con un parziale di 12/15 per 192 yard e 1 TD Pass. Sicuramente oltre ai suoi passaggi sempre precisi è stato fondamentale l’apporto del WR Sophomore Charlie Becker decisivo con le sue ricezioni in vari momenti topici della partita.
Comunque una vittoria contro Ohio State non sarebbe stata possibile senza l’apporto fondamentale di una difesa impressionante degli Hoosiers. Alla fine saranno 5 i sack messi a segno, oltre 9 Tackle For Loss e 1 intercetto, con i LB Rolijah Hardy e Isaiah Jones ad ergersi tra i migliori di un reparto perfetto.
Sfide come questa con un risultato così basso, nonostante il talento dei 2 attacchi, sono quanto di più bello si possa chiedere ad una finale di Conference.
I Buckeyes sono ridimensionati da questa sconfitta? È sicuramente una domanda legittima, visto che per tutta la stagione hanno guidato il Ranking, anche grazie alla vittoria in week 1 contro Texas. Avversari, i Longhorns, che forse non erano così di spessore. Certo Ohio State non ha mai dato cenni di non meritarsi il primo posti nel Ranking, ma onestamente il calendario gli aveva presentato solo Illinois e Michigan come avversarie nella Top 25.
Certamente resta una delle squadre più forti nel College Football Playoff e forse anche la più completa, posizione per posizione e reparto per reparto. Di sicuro, in side line non ha, a mio avviso, il Coach migliore.
Il motivo è presto detto. A fine del 3° quarto sul 13 a 10 per Indiana, Rayn Day ha tentato di giocarsi il 4° Down, quando si trovava a 5 yard dalla endzone. Beh ovviamente molti darebbero ragione a lui per la scelta ma, a mio avviso, anche vista la difficoltà di segnare di questo incontro, sarei andato per un calcio per pareggiare il match.
Il problema arriva a 2:48 dalla fine della partita. Quasi stessa posizione (sulle 9 yard avversarie) 4 e 1 e questa volta va per il FG. Risultato: calcio fuori dai pali e partita praticamente persa. A mio avviso (so di essere old style come mentalità per il Football) ma prima si cerca il pareggio e poi si prova (se si vuole) ad essere aggressivi. Coach Rayn Day ha fatto l’esatto opposto. La partita l’ha persa anche in queste 2 circostanze. Dico anche perché è evidente che il match sia sfuggito dal controllo di Ohio State in altre occasioni visto che, pur disponendo di un attacco formidabile, non ha saputo mettere punti a tabellone in tutto il secondo tempo.
Non è che lo scorso anno Chip Kelly, come Offensive Coordinator, gli dava una grossa mano sulle scelte da fare?
La seconda partita di cui scrivo è la vittoria della SEC da parte di Georgia (3) ai danni di una sempre più in crisi Alabama (9), per 28 a 7.
Onestamente un match che ha dato molte poche emozioni, e se non fosse che è pur sempre il Championship della Conference più forte del panorama Collegiale non meriterebbe molto risalto.
Troppo deludente Alabama per far sì che questa vittoria sia veramente storica come invece meriterebbe di essere.
Sì, perché Alabama aveva il monopolio della SEC quando si trovava di fronte Georgia, avendo vinto le ultime 4 finali contro i Bulldogs.
Sembrano altri tempi perché oggettivamente i Tide non sono mai stati in partita, anche a causa di un inizio orribile con un punt bloccato e un intercetto nel drive successivo che ha portato subito Georgia sul 14 - 0.
Vantaggio che si è andato ad incrementare nel 3° quarto e solo ad inizio dell’ultimo c’è stato l’unico sussulto d’orgoglio di Alabama. Due Turnover on Downs finali hanno certificato i problemi ormai cronici dei Crimson Tide.
L’involuzione del gioco, soprattutto offensivo, che nella seconda parte di stagione ha colpito la squadra di Kalen DeBoer è talmente ampia che spiegarla parlando del running game poco incisivo (quasi un eufemismo), di un Ryan Williams ombra di se stesso e di un TY Simpson irriconoscibile non è più sufficiente.
Georgia con il minimo sforzo conquista il Championship della SEC e si aggiudica anche il turno di bye ai playoff. I Bulldogs restano poco giudicabili, e guidati dall’esperto Kirby Smart, hanno saputo sempre approfittare delle debolezze avversarie più che mettere in mostra la loro forza, sicuramente inferiore rispetto alle passate stagioni.
Nella Big 12, come da pronostico, è Texas Tech (4) ad alzare il trofeo, battendo con un netto 34 a 7 BYU.
Come accaduto in stagione regolare, dove i Red Raiders si imposero per 29 a 7, è stata la difesa di Texas Tech a dominare la sfida.
Se non altro sabato BYU è restata in corsa per più di metà incontro. Solo nel 3° quarto infatti c’ è stata la svolta decisiva quando, sul 13 a 7, il QB dei Cougars, nel tentativo di recuperare si è fatto intercettare dal LB Roberts.
Una volta tanto nella difesa di Texas Tech la scena se l’è presa il LB Ben Roberts, autore di 2 intercetti. Il più famoso LB dei Red Raiders, ovvero Jacob Rodriguez, si è “accontentato” di mettere a segno ben 13 tackle, certo che per la sua (impossibile) corsa all’Heisman sarebbero serviti i big play fatti dal suo compagno di reparto, quantomeno per sperare di entrare tra i finalisti per l’Heisman.
Un sabato amaro per il QB di BYU Bear Bachmeier che oltre ai 2 intercetti lanciati non ha saputo andare oltre ad un misero 16/27 per 115 yard nei lanci. BYU chiude comunque una stagione ottima, anche se il successo finale l’avrebbe resa leggendaria.
Epica invece è senza dubbio quella di Texas Tech che chiude con 12 vittorie e il primo titolo dal 1954.
Inoltre per i Red Raiders ci saranno i playoff che inizieranno ai quarti, visto che grazie al seed numero 4 salteranno il primo turno.
Non so quanta strada potrà fare Texas Tech, ma senza dubbio la sua difesa è un valore aggiunto che in questa stagione ha reso possibili vittorie con scarti superiori ai 20 punti in tutte le 12 sfide vinte.
C’è del clamoroso nella vittoria della ACC di Duke. I Blue Devils, arrivati a sorpresa alla finale di Conference grazie a risultati improbabili degli avversari, si sono meritati la vittoria contro Virginia (17), dopo essersi fatti rimontare da un vantaggio di 10 punti. Negli Overtime Duke ha ripreso il coraggio che aveva lasciato nell’ultimo quarto e con un TD prima e un intercetto nel drive successivo di Virginia ha strappato l’agognato titolo della ACC ad Università più quotate.
La vittoria per 27 a 20 (OT) ha regalato così il primo successo nella ACC dal 1962.
Duke è un’Università ben più famosa per il basket che per il football, ma nonostante ciò ha saputo scendere in campo con la spensieratezza di chi nemmeno ci doveva arrivare alla finale. Una partita giocata molto bene, e solo la troppa prudenza li ha costretti a giungere all’overtime. L’intercetto finale ha dato l’emozione più grande del loro programma di Football.
Virginia esce sconfitta ed è l’ennesima squadra che quest’anno, nella ACC, si è andata a suicidare. Prima le varie Florida State, Clemson, poi è stata la volta di Miami, Georgia Tech, Pittsburgh ed infine SMU. Rendendo possibile il miracolo Duke.
Per le Group of 5 la vittoria di Tulane (20) su North Texas (24) per 34 a 21, nella American Conference, ha dato il pass playoff ai Green Wave.
Per i Mean Green è la fine di una stagione incredibile giocata tra spettacolari partite ed un QB che fin qui aveva fatto grandi cose.
Il QB di North Texas Drew Mestemaker venerdì però si è eclissato, lanciando 3 intercetti (ne aveva lanciati solo 4 in tutta la stagione) e condannando di fatto la sua squadra.
Nella Sun Belt James Madison (25) non si sarebbe aspettata di giocarsi, oltre alla finale di Conference, anche la possibilità di accedere ai playoff. Ed invece, grazie al successo per 31 a 14 su Troy, saranno la 12esima squadra del College Football Playoff, portando così a 2 i team del Group of 5. Una cosa incredibile e che nessuno poteva pensare, un po’ come Boise State lo scorso anno che prese il seed 4 nonostante, in teoria, sarebbe dovuto andare ad una Power 4. Queste però sono le cose che ci piacciono del College Football.
Quindi ben venga James Madison, Università che solo nel 2021 era nella FCS e nessuno avrebbe mai scommesso un solo centesimo su una sua partecipazione ai playoff di FBS 4 anni più tardi.
Per il terzo anno consecutivo è Boise State ad alzare il trofeo della Mountain West, vincendo per 38 a 21 su UNLV. Questa è l’ultima finale di MW per i Broncos che dall’anno prossimo saranno nella “nuova” Pac-12.
A UNLV non è bastata la buona prova del QB Anthony Colandrea, mentre per Boise State è stato il QB Maddux Madsen a guidare i suoi al successo, anche grazie alle sue quasi 300 yard lanciate e 4 TD Totali.
Per la C-USA arriva il successo di Kennesaw State per 19 a 15, e sono stati vani i 15 punti messi a segno nell’ultimo quarto da Jacksonville State.
Nella MAC è Western Michigan a conquistare il Titolo di Conference ai danni di Miami (OH) per 23 a 13.
Ottima prestazione del RB dei Broncos, Jalen Buckley, con 193 yard corse e 2 TD.
✍️Fabio Bertini - L’intercetto.it
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