Voci dalla Sideline - Buffalos Latina

Il Football Americano in Italia è fatto di passione, sacrificio e determinazione. Lontano dai grandi riflettori, ci sono squadre che, con risorse limitate e mille difficoltà, continuano ad allenarsi, competere e sognare.
Voci dalla Sideline nasce per raccontare proprio queste realtà: società piccole o medie, spesso attive in contesti dove questo sport fatica ancora a trovare spazio e riconoscimento, ma che non per questo smettono di crederci.
In ogni episodio daremo voce a chi vive il football ogni giorno, tra problemi logistici, mancanza di strutture, lunghi viaggi e una grande voglia di crescere.
Ogni intervista è un modo per entrare nei loro spogliatoi, condividere le sfide quotidiane e riconoscere il valore di un impegno spesso invisibile, ma fondamentale.
Iniziamo questo percorso con i Buffalos Latina, esempio concreto di cosa significhi portare avanti un programma sportivo con passione e continuità.

Sono quindi qui a presentarvi, con grande piacere, l'intervista ad Alex D'Amico Direttore Sportivo, Coach e Giocatore dei Buffalos Latina, Squadra di Football Americano sia Tackle che Flag.

D: Ciao Alex, partiamo dall'inizio e ti chiedo di raccontarmi come e quando sono nati i Buffalos Latina.

R: I Latina Buffalos sono nati ufficialmente nel Gennaio del 2017 , da un idea embrionale di 3 anni prima tra i corridoi dell'Università di Latina, dall'attuale Presidente Dante Aquilini ed alcuni suoi compagni di corso, che decisero assieme di portare il Football Americano nella Città di Latina, "sfidando" calcio e basket, da sempre protagonisti in queste zone.
Negli ultimi anni ho incontrato diversi giocatori "Over" in giro per la città, che mi hanno raccontato che già negli anni 70/80, esisteva una società chiamata Bufali, che praticava il Football Americano in Provincia, peccato che non vi siano prove fotografiche per aiutarci nel ricostruire un legame storico con tale squadra, ma non demordo e continuerò con questa ricerca.

D: Quali sono i vostri obiettivi a breve e lungo termine e come pensate di svilupparli?

R: Quest'anno ho appena concluso i miei primi 4 anni in questa società, raggiungendo gli obiettivi prefissati su un progetto di 5 anni. Ne sono molto fiero, non tanto per averli raggiunti tutti con un anno di anticipo, ma perché ho visto raccogliere quei frutti che i ragazzi e le ragazze dei Bufali meritavano di ricevere. Tra i più importanti e significativi, il riconoscimento del Comune di Latina e di Cisterna di Latina, i nostri Comuni, che finalmente ci riconoscono come disciplina sportiva al pari livello di altre molto più blasonate.
Nel settembre 2024, L'Aggiudicazione di un impianto sportivo tutto nostro, il #22FIELD di Cisterna di Latina (Rinominato così per il numero 22 che ho sulle spalle, che oltre a rappresentare la mia data di Nascita, ricorda per me una persona a me cara, nata appunto nel 22), segna di fatto il punto centrale degli ultimi obiettivi dell'anno.
Perchè avere una casa propria, dopo anni a rincorrere una struttura in affitto che potesse ospitarci, per poi rimbalzarci magari in piena stagione dando la priorità al Calcio , ci creava non pochi problemi in termini organizzativi.
E di questo sarò sempre riconoscente all'Assessore di Cisterna Gaetana Capasso , che è riuscita a portarci a Cisterna, consentendo ai Bufali, al movimento in generale ma soprattutto a tutti i ragazzi e ragazze della nostra squadra, di avere una identità, di potersi allenare in qualsiasi momento senza paura di trovare occupato, circondati dalle bandiere e dai colori della propria squadra all'interno del recinto della struttura.
E non è una cosa banale, perché con una sede fissa, siamo riusciti a partire anche con il nostro progetto di Baby e Junior Football, dedicato ai bambini dai 10 anni in su, dando stabilità ai genitori e agli allievi stessi.
Siamo riusciti a iscrivere una seconda squadra di Flag nella recente coppa Italia, in quanto la zona strategica ha abbracciato diversi comuni vicini, e sopratutto, siamo riusciti a partire anche con la desiderata categoria Tackle.
Futuro?
Sicuramente mantenere questi traguardi e renderli ancora più forti e consistenti, riuscendo per quanto possibile, a dividere i roster così da avere atleti che faranno solo flag, da atleti che invece si dedicheranno alla Tackle;
Aumentare il numero delle ragazze in società, ad oggi vantiamo 7 atlete, il numero più alto nel Lazio, e iscriverle anche il prossimo anno al campionato F3 (Quest'anno abbiamo partecipato in collaborazione con i TFU Pisa, in cui ragazze e coach Bufali si sono uniti ai rispettivi Toscani);
Sviluppare il settore Junior , partecipando nel 2026 ai primi tornei dedicati per loro;
Creare un coaching staff esterno, ad oggi ci ritroviamo noi giocatori ad avere più ruoli simultanei in partita;
e Continuare ovviamente a far avvicinare nuovi atleti a questo sport, ma soprattutto, e questo è il compito più difficile, voglio cercare di instradare a tutti i tesserati, soprattutto i più "anziani" , l'importanza di essere squadra. Che non è solo allenarsi, ma è essere gruppo, darsi una mano, aiutare a crescere e sviluppare, e rispettare la struttura che ci ospita.
Questa è sicuramente la sfida più difficile che mi aspetta, ma che spero di riuscire a fare per poter contare , per il futuro, su Bufali che a 360 gradi vivono la società.

D: Questo 2025 come sta andando per voi? Successi, delusioni (se ci sono state) e aspettative per la fine dell'anno?

R: Molto molto bene su tanti aspetti, un po’ meno su altri.
Oltre ai fatti citati nella domanda precedente, il riuscire ad avere 6 atleti convocati allo Stage della Nazionale Italiana nell'ultimo anno per noi è stato un successo. Soprattutto dell'ultima ragazza, Ginevra Guion, Under 18 che si è avvicinata solamente pochi mesi fa e che ha dimostrato fin da subito disciplina, impegno e bravura nel ruolo a lei assegnato.
La tackle CSI.... al nostro primo anno di tackle, vincere la Conference Sud e arrivare 3° Nazionali, veramente un grande successo considerando il poco tempo dedicato durante l'inverno. Il merito di questo successo è stato legato anche alla collaborazione con i Blue Marlins, che si sono rilevati molto di più di una società "Amica", ma dei veri e propri fratelli con cui abbiamo condiviso questo percorso e ne condivideremo ancora tanti altri.
Delusioni… sicuramente la Flag, non tanto nei ragazzi che si stanno impegnando molto, ma su alcuni risultati che ci hanno visto perdere, e molto spesso, su errori particolamente discutibili. Questo è ed è stato demotivamente, anche perchè la stagione, rispetto agli anni precedenti, dura quasi 6/7 mesi, spingendoci da Ferrara per arrivare giù in Sicilia, con un importante dispendio economico e di energie.
Ma ce ne siamo fatti una ragione, e ne siamo usciti più forti di prima, dedicando questi ultimi Bowl con il solo obiettivo di divertirci senza pensare al risultato finale.
Altra delusione, la perdita di un giocatore chiave per noi, cresciuto fin da piccolo all'interno della nostra società... purtroppo con l'adolescenza ed il passaggio alla maturità, i suoi obiettivi sono cambiati, perdendo un ottimo ragazzo, educato e versatile nel campo.

D: Il Flag, anche grazie al suo ingresso come nuovo sport alle prossime Olimpiadi di Los Angeles 2028, sta avendo un seguito sempre maggiore. Voi avete un ottimo programma sul Flag sia maschile che femminile. Come pensi si evolverà nei prossimi anni, con la vetrina che avrà alle Olimpiadi?

R: Potrà finalmente dare a questo sport la giusta vetrina nei giornali e nelle televisioni Nazionali, ad oggi praticamente assente. Ma non dobbiamo scordarci che la forza lavoro ce la mettiamo noi Società Sportive, per cui dobbiamo essere bravi , anzitutto a continuare a "sopravvivere" per i prossimi tre anni, con iniziative e con un progetto sempre più interessante per chi si avvicina, mantenendo ovviamente gli atleti già a roster.
Per cui il focus deve sempre rimanere nel proprio perimetro, e non "sognare" che le olimpiadi ci aiuteranno, perchè poi l'interessato è dentro la propria società che verrà a provarlo, e se non si è bravi nel guidarlo, quel giocatore si allontanerà da questo sport.

D: Per quanto riguarda il Tackle, recentemente avete concluso il campionato 5-Men, ci vuoi parlare di come è andata?

R: Ci siamo divertiti. Penso che non ci sia cosa più bella che praticare uno sport con il sorriso. In realtà l'idea iniziale era quella di avviare l'area tackle per poterci allenare in vista di possibili partecipazioni nel 2026.
Anche perché fino ad Aprile eravamo sempre in pochi ad allenarci, meno di 4, per cui non riuscivamo a rispettare la tabella di marcia valutata in caso di partecipazioni al 5-Men 2025.
Il mio HC , Mario Alessandrini, era contrario anche a disputare amichevoli con altre squadre, perché non ci riteneva pronti per "sopravvivere" al tackle. Così per gioco gli ho proposto di fare un amichevole con i Wolves Ponte di Nona , che già da diversi mesi praticavano il 5-Men, dicendogli, se vinciamo anche solo di 1 punto, ci iscriviamo.
Il destino quel periodo ci ha sorriso, in quanto qualche settimana prima del Bowl si sono uniti in squadra diversi rookie e ragazzi dalla Flag. Il bowl con gli amici romani è stato un successo, portandoci a casa una bella vittoria in un match combattuto .
A quel punto poi si sono uniti anche i ragazzi dei Blue Marlins e l'iscrizione al 5-Men era obbligatoria.
Ma senza alcun obiettivo, iscriviamoci e giochiamocela... ma alla fine sappiamo tutti come è andata, riuscendo ad entrare nel Guelfi Stadium con i nostri colori dando battaglia nella Final Four Nazionale e chiudendo con un impensato 3° Posto

D: Sempre in tema Tackle pensate mai ad aumentare il roster e provare il passo verso la FIDAF con la Nine FL?

R: è sicuramente un sogno, ci arriveremo un giorno? Lo spero, ma intanto noi cerchiamo sempre di fare piccoli passi circoscritti alle nostre forze, per evitare di fare il passo più lungo della gamba e fallire a livello organizzativo e gestionale, che è una sconfitta da cui non ci si riprende, a differenza di quella sportiva.

D: In qualità sia di Direttore Sportivo, che di Coach e Giocatore, quali sono i problemi maggiori che piccole realtà devono affrontare per praticare il Football Americano in Italia?

R: La mancanza di Fondi economici. E' inutile girarci attorno, ma senza soldi non si va da nessuna parte. Ad oggi noi siamo supportati da alcuni sponsor, ma il grosso lo fanno gli atleti, che si auto finanziano le trasferte e le divise.
Sarebbero da premiare ognuno di loro per lo sforzo economico che hanno, e di questo non li ringrazio mai abbastanza.
C'è necessità di ridurre i costi, soprattutto per la Flag, perchè , altrimenti sarà difficile un po’ per tutti investire in questa categoria e soprattutto cambiare strategia a livello Nazionale per far conoscere questo sport. C'è ancora troppa ignoranza da parte delle Istituzioni, dei Comuni, delle Scuole.
A mio avviso bisogna copiare dalla FIR, Federazione Italiana Rugby, che sono riusciti a vendere un prodotto sportivo in Italia, nonostante la Nazionale non abbia un palmares così ricco.
Eppure chiunque sa del Rugby, conosce i giocatori chiave e magari, si va a vedere la partita allo stadio con un prezzo "competitivo" per tutti.

D: Nel Lazio ci sono molte realtà, più o meno grandi. Una zona ricca di storia nel Football Americano in Italia, basti pensare ai Gladiatori Roma agli albori del Football nostrano. Com'è il vostro rapporto con le altre società limitrofe? C'è cooperazione, scambio di atleti, sovrapposizione o meno dei vari programmi?

R: E' vero, siamo in tanti. Guardo con Invidia (Positiva) i Gladiatori, i Marines, i Legionari, sperando un giorno di poter essere un 1% di quello che sono loro per il nostro Football Nazionale. Nella flag ci sono poi tante altre società, come i Raptors che ben stanno facendo a Flag e gli Hunters, con cui spesso e volentieri ci confrontiamo in campo.
Quello che forse ci manca nel Lazio, è un granello di fiducia in più . Per anni ho proposto a una società di unirci sotto un terzo nome, ma questo progetto non andava mai in porto e non per mio volere. Son dell'idea che piccole realtà dovrebbero collaborare assieme, perché nell'unire le forze abbattono i costi e l'organizzazione, ed è un esempio noi con i Blue Marlins di Alex Di Santo, che spero con tutto il cuore di vederli con i propri colori sia a Tackle che a Flag. E loro sanno benissimo che li potrò e vorrò aiutare in qualsiasi momento per lanciare il Football Americano nella loro zona, senza alcuna gelosia o paura che possano "rubarmi" i giocatori come spesso si sente dire.
Chi mi ha realmente conosciuto, sa che sono molto cristallino e propenso alle collaborazioni, se queste fanno del bene a tutti, alle società, agli atleti ed al movimento Laziale.
Nell’ultimo anno oltre i Blue Marlins, abbiamo stretto collaborazioni sportive con i Marines, con i Legionari, con i Gladiatori, e TFU Pisa, fornendo giocatori che mi sono tornati a Latina con un bagaglio sportivo importante.
E spero di poter continuare queste collaborazioni estendendole anche alle altre società, perché anche io, da dirigente, ho imparato e continuo a imparare da tutti quanti loro.

D: Ora la classica domanda... Come ti sei avvicinato al Football Americano?

R: Sembra assurdo, ma nel 2021 , mi avvicinai in una giornata molto piovosa, ad allenarmi a Flag con i Bufali, non sapendo nulla di Football Americano (non avendo mai visto una partita in vita mia).
Cercavo semplicemente uno sport di gruppo con cui allenarmi e fare preparazione fisica, per poi tornare a praticare sport a me piu congeniali (tennis e calcio), visto che rientravo da un infortunio alla gamba che mi ha tenuto fermo 2 anni.
Eppure in quei pochi ragazzi di quella sera, ho visto qualcosa. Ho visto sacrificio, voglia di crescere..... gli stessi ragazzi oggi fanno ancora parte del Roster, e alcuni di loro, oggi sono i miei più fidati collaboratori, come Mario che guida la squadra Tackle e Flag Open, Alessandro, che guida la parte Atletica e Femminile, Lorenzo e Alessandro S., che coordinano i reparti difensivi FLAG e infine Martina, che assieme a me, sta portando avanti la squadra Under Flag.
A loro, devo il mio grazie, per essere arrivato oggi, a essere un loro dirigente e spero, una guida.


Ringraziamo i Buffalos Latina ed in particolare Alex D'Amico per la disponibilità e per il loro apporto al Football Americano in Italia. Come sempre impegno e passione fanno andare avanti queste realtà.
Ci tengo a precisare che la richiesta d'intervista è partita da me, in quanto ho visto nel loro impegno, anche sui social, un costante desiderio di contribuire alla crescita del movimento nella loro zona, ma anche oltre. Da qui l'idea di un'intervista, contattando Alex che con grande entusiasmo si è reso subito disponibile.

Voci dalla Sideline è la rubrica de L’intercetto.it dedicata alle realtà che, con sacrificio e passione, tengono vivo il football americano in Italia.
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Intervista di Fabio Bertini - L’intercetto.it

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