College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 6

Dopo una scioccante Week 5 che ha visto ben 3 delle squadre in top 5 incassare sconfitte di misura, l’universo college football continua la sua marcia con una week 6 che, calendario alla mano, sembrerebbe regalare poche partite entusiasmanti, ma come abbiamo visto nello scorso weekend, mai dare giudizi affrettati, perché l’upset è dietro l’angolo.

Texas (9) [3-1] @ Florida [1-3]
Sfida tra quelle che finora si possono definire come le grandi deluse della SEC, con Texas che al momento non sembra essere in grado di replicare quanto fatto vedere la scorsa stagione e Florida che non sembra riuscire a trovar soluzione ai suoi problemi.
Texas arriva a questa partita dopo la propria bye week carica di dubbi, riguardanti specialmente Arch Manning.
Il nipote di Peyton e Eli è stato il giocatore mediaticamente più coinvolto nella offseason, con le voci di un possibile passaggio a professionista a fine stagione che animavano tifosi ed esperti. Le prime uscite da starter però non hanno convinto, con Arch che non entusiasma soprattutto quando si tratta di lanciare il pallone (è uno dei pochi QB a non aver ancora superato quota 1000 yard lanciate), mentre con palla a terra sta impressionando positivamente, con già 5 TD su corsa.
Da valutare sarà anche il comportamento della difesa perché, dopo la sconfitta incassata in Week 1 contro Ohio State (14-7), le avversarie dei Longhorns non hanno mai rappresentato una vera minaccia. La partita di questa settimana servirà anche da importante test perché in Week 7 per Texas arriverà il momento della “Red River Rivalry”, con la sfida al Cotton Bowl contro Oklahoma che rappresenterà un importante punto di svolta.
Florida invece si prepara alla sfida casalinga cercando di dare una svolta ad una stagione finora disastrosa. Abbiamo già parlato nelle scorse settimane delle difficoltà di DJ Lagway e in generale di tutto l’attacco dei Gators. In settimana però Coach Billy Napier ha comunicato una bella notizia a tutti i tifosi arancio-blu: il debutto di Dallas Wilson, freshman da Tampa che aveva impressionato durante lo spring game di aprile, prima di infortunarsi al piede durante il training camp. Il debutto di Wilson servirà soprattutto a ridurre il peso dell’attacco dalle spalle di Vernell Brown III che per ora è stato il principale bersaglio dei lanci di Lagway, dato che i suoi compagni di reparto non hanno brillato (non proprio la miglior condizione in vista del match contro la miglior difesa della SEC).
Coach Napier ha anche sottolineato nella sua conferenza stampa di lunedì come si sia intensificato il lavoro con Lagway per migliorare la sua condizione fisica e cercare di limitare gli errori visti nelle due sfide contro Miami e LSU. Oltre alla condizione del suo QB, Napier ha sottolineato anche come il resto della squadra debba alzare il proprio livello e ridurre gli errori al minimo, anche se in una situazione di 1-3 la situazione dei Gators appare abbastanza compromessa.
Kickoff previsto per le 21:30, partita visibile gratuitamente su DAZN

Miami (3) [4-0] @ Florida State (18) [3-1]
Nel secondo incontro della Florida Cup si  sfideranno le due squadre più in forma di questa rivalità triangolare, con Miami che continua sull’onda dell’entusiasmo della scorsa stagione e Florida State in ripresa dopo la stagione da incubo vissuta l’anno scorso.
Miami inizia i suoi conference games con questa sfida e si presenta alla sfida riposata dopo la sua bye week e con un asse QB-WR ben consolidato: quello tra Carson Beck e Malachi Toney.  
Su Carson Beck c’è poco da dire: 73.2% di completion rate e un QBR di 81.9, che sale a 174.6 quando si tratta di affrontare team nella Top 25.
Toney invece, ha rappresentato finora il primo terminale offensivo di Beck, guidando il recieving core degli Hurricanes per numero di ricezioni e yard. Unica nota negativa è rappresentata dai pochi appuntamenti con la endzone, tema comune un po’ a tutti i WR di Miami che finora hanno collezionato 7 TD, a fronte dei 12 ottenuti sulle corse.
Difensivamente invece gli Hurricanes sono tredicesimi per yard concesse e noni per quanto riguarda i punti, forti delle prestazioni ottenute contro Florida e Bethune (7 e 3 i punti rispettivamente concessi alle due squadre).
Florida State si presenta a questa sfida come incognita della stagione, dato che negli ultimi due anni è passata da grande snobbata (2023, la stagione da 13-0 non fu abbastanza per convincere il Selection Committee a inserirli nelle 4 squadre che si giocavano i CFP, ma fu preferita Alabama che chiuse l’anno 12-1) a delusione su tutti i fronti (2024, stagione conclusa con un record di 2-10).
Al momento sembra che gli uomini di Coach Mike Norvell si siano rimessi in carreggiata per tornare a competere per quel titolo che manca da 12 anni, anche se la sconfitta subita con Virginia potrebbe aver smorzato un po’ gli animi. La vittoria su Alabama in Week 1 e il calendario che non presenta grandi difficoltà per le prossime settimane, fanno ben sperare i tifosi dei Seminoles.
A livello offensivo il gioco della squadra è molto simile a Miami: un asse QB-WR ben consolidato tra Tommy Castellanos e Duce Robinson e un gran numero di punti segnati sulle corse, con Castellanos che ha numeri simili al suo runningback Gavin Sawchuk. La differenza con gli Hurricanes è però rappresentata dal numero di yard ottenute: Florida State ha il miglior attacco del Paese, con 600 yard ottenute di media a partita, di cui quasi la metà sulle corse, e 53 punti segnati in media (i 77 segnati a East Texas A&M e i 66 contro Kent State sicuramente falsano un po’ il dato, però anche nella sconfitta contro Virginia i punti messi a referto sono stati 38). Difensivamente invece i numeri non sono così entusiasmanti, perciò per non creare intoppi alla corsa playoff per i Seminoles sarà importante limitare le disattenzioni nelle proprie 50 yard.
Kickoff previsto per le 01:30, partita visibile gratuitamente su DAZN

Kent State [1-3] @ Oklahoma (5) [4-0]
Partita questa che si prospetta essere il classico “match riempitivo” per il calendario di Oklahoma, con Kent State che arriva da tre sconfitte, e naviga purtroppo nelle zone basse della classifica della MAC.
Le statistiche dei Golden Flashes purtroppo regalano il quadro di una squadra di media/bassa classifica e che fatica in una delle conference meno prestigiose di tutta la Division I: centoventiduesimo attacco per media punti segnati e centoquarantacinquesima difesa, con quasi 44 punti di media subiti a incontro (i 62 e 66 punti subiti da Texas Tech e Florida State di sicuro non aiutano). Passando invece a Oklahoma il quadro generale è l’esatto opposto, con una squadra che segna quasi 31 punti a partita e una difesa che si classifica al terzo posto nel Paese, con appena 9 punti concessi di media.
Il calendario dei Sooners per ora è stato un giusto mix tra potenziali rivali (Michigan e Auburn) e squadre più deboli (Temple e Illinois St).
L’attacco dei Sooners basa gran parte della sua produttività sui numeri di John Mateer, che per il momento ha già prodotto 11 TD (6 dai lanci e 5 dalle corse) e quasi 1500 yard. Questi numeri però potrebbero essere la chiave per Kent State, in quanto il resto dell’attacco di Oklahoma è ben lontano dai numeri stellari del suo QB.
La vera arma dei Sooners però è la difesa, che può vantare già 16 sack al suo attivo, nona miglior performance in tutto il Paese e seconda tra le squadre con 4 partite all’attivo. La soluzione sarà quindi mettere in difficoltà la offensive line di Kent State, che per ora ha già concesso 11 sack alle difese avversarie.
Kickoff previsto per le 02:00, partita visibile gratuitamente su DAZN

Virginia (24) [4-1] @ Louisville [4-0]
Partita che vede coinvolte due sorprese della ACC di questo inizio stagione, con Virginia che da ben 6 anni non si trovava più nella Top 25 e Louisville che ha sfruttato al meglio il calendario favorevole e ottenuto 4 vittorie che potrebbero essere cruciali nel prosieguo della stagione.
Virginia arriva da stagioni difficili, ma ha saputo capitalizzare gli investimenti fatti nella offseason per garantire a Coach Tony Elliott gli strumenti per creare una squadra competitiva.  I frutti di questi investimenti si sono visti in questo inizio di stagione e nella rocambolesca vittoria ottenuta in Week 5 contro Florida State che ha entusiasmato l’ambiente dei Cavaliers, a secco di successi contro avversari ranked in top 10 dal 2005.
I Cavaliers vantano un notevole roster offensivo, guidato da Chandler Morris, che a inizio anno si era dichiarato affamato e intenzionato a ottenere il massimo da questa sua stagione da senior e per ora sta mantenendo ottime cifre a livello di yard lanciate, touchdown e completion rate.
In aggiunta ai finora convincenti numeri del QB texano si aggiungono anche le ottime cifre dei compagni di backfield, con i due running back J’Mari Taylor e Harrison Waylee che sono autori di quasi metà della produzione di giochi sulle corse (con quasi 600 yard sulle 1217 totali) e 11 TD.
Altra sorpresa della ACC in queste prime settimane sono stati i Louisville Cardinals che, come detto in apertura, hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio il calendario per portare il loro bottino di vittorie a un livello sufficiente per far sperare almeno alla partecipazione a un Bowl nella offseason.
La partita contro Pittsburgh (prima vera avversaria di questa regular season) ha messo in evidenza quello che potrebbe essere un problema dei Cardinals, ovvero l’incostanza nella gestione della partita. Infatti, nella vittoria ottenuta contro i Tigers, Louisville ha inseguito per quasi tutta la partita, riuscendo poi a mettere la testa avanti solo a 7 minuti dalla fine.
Offensivamente la chiave per Louisville sarà quella di proteggere Miller Moss dalla pressione della difesa di Virginia, dato che i numeri del QB dei Cardinals non sono così entusiasmanti: 8 sack subiti e un conteggio negativo alla voce yard corse. Difensivamente invece ci si aspetta che i compagni di TJ Quinn contribuiscano maggiormente alle sorti della squadra.
Kickoff previsto per le 21:30, partita visibile gratuitamente su DAZN

✍️Loris Perego - L’intercetto.it
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