College Football: Preview - Le Partite da Vedere di Week 5
Dopo una week 4 che ha regalato molte conferme, interrotto i cammini trionfali di alcune squadre che speravano in una possibile apparizione ai playoff e di fatto cancellato tutte le speranze playoff di altre, continua il cammino di regular season del College Football, con una Week 5 che offre un ricco menù di partite tra cui scegliere.
Il calendario prevede molti Conference game, con SEC e Big 10 che spadroneggiano offrendo partite che potrebbero avere forte impatto su quello che potrà essere il tabellone dei Conference Championship Games e sul bracket del CFP.
LSU (4) [4-0] @ Ole Miss (13) [4-0]
Dopo 11 anni al Magnolia Bowl le due grandi rivali tornano ad affrontarsi da ranked in Top 25, poiché Tigers e Rebels si presentano alla sfida da imbattute e alla guida della classifica di SEC.
LSU arriva a Oxford forte di due vittorie in rivalry games (contro Clemson e Florida) e in questo primo mese è apparsa come una delle squadre più in forma di tutta la SEC e di tutto il panorama nazionale.
Offensivamente Garrett Nussmeier e compagni non hanno prodotto un grande numero di yard, con il QB che per ora tiene una media del 68,6% di passaggi completati e solo 6 touchdown; sotto le aspettative sono anche le performance di Caden Durham (nel caso del RB però si può usare come attenuante il fatto di essere tornato in forma a inizio stagione, dopo un anno da freshman reso difficile da numerosi infortuni).
Coach Brian Kelly ha dichiarato in settimana che nessuna delle sue due stelle offensive è al 100% della forma, con Nussmeier limitato da problemi al torace e Durham in fase di valutazione per una possibile distorsione alla caviglia. Per questo motivo LSU dovrà proteggere al meglio i due uomini alle spalle della offensive line (considerato che la difesa di Ole Miss si classifica al 115° posto per numero di sack effettuati). Difensivamente invece i Tigers dovranno essere in grado di limitare le scramble dei QB avversari, un aspetto su cui hanno sofferto parecchio nelle ultime stagioni.
Ole Miss è la grande sorpresa stagionale della SEC, considerato che col nuovo assetto della conference nessuno si aspettava di trovare gli uomini di Lane Kiffin così ben posizionati. Questo buon inizio però non è riconosciuto in fase di stesura del ranking, complice il livello medio non eccelso delle squadre finora affrontati; quindi, una vittoria contro LSU potrebbe dare una grande spinta alla corsa playoff dei Rebels, che per ora inseguono da vicino, pronti a far tesoro dei passi falsi commessi da chi li precede.
I Rebels hanno un pacchetto di QB estremamente versatile e pericoloso, con Trinidad Chambliss e Austin Simmons che si stanno dimostrando una spina nel fianco per numerose difese avversarie grazie alla loro capacità di essere pericolosi sia coi lanci che con le corse, guidando un sistema che appare perfettamente rodato. Per questo la chiave offensiva sarà mettere in difficoltà la difesa di LSU, che negli ultimi anni ha faticato molto contro i QB mobili, aprendo così possibilità a Kewan Lacy e all’efficace receiveing core. Difensivamente invece sarà fondamentale generare molta pressione per spingere Nussmeier fuori dalla tasca e a eventuali scramble, una situazione che il QB di LSU non predilige.
Kickoff previsto per le 21:30, partita visibile gratuitamente su DAZN
Ohio State (1) [3-0] @ Washington [3-0]
Questa tra i Buckeyes e gli Huskies si preannuncia forse come la partita più “scontata” in termini di esito, dato che ad affrontarsi sono i campioni nazionali in carica (Buckeyes) e una squadra che ha fatto fatica ad adattarsi alla Big 10 dopo aver entusiasmato nell’ultimo anno di permanenza nella PAC-12 (Washington).
Ohio State arriva a questo primo conference game dopo aver sfruttato la sua bye week (forse un po’ anticipata) e le aspettative sono più o meno quelle delle prime 3 partite: terminare con una vittoria, possibilmente con un ampio margine.
Durante l’estate si pensava che l’addio di Will Howard potesse creare delle difficoltà nell’attacco di Coach Ryan Day, ma Julian Sayin ha saputo riempire il vuoto lasciato dal suo compagno di squadra e si sta dimostrando un giocatore molto equilibrato e preciso, in grado di leggere bene le partite. A supporto del sophomore da Carlsbad non vanno dimenticati Jeremiah Smith, minaccia offensiva numero uno dei Buckeyes e Bo Jackson, freshman da Cleveland che ha una media di 100 yard corse a partita, numeri incredibili se si considera che nelle due partite in cui è sceso in campo è stato coinvolto solo 9 volte a partita.
Washington arriva allo scontro con i primi della classe da forte sfavorita (non vince contro un team #1 ranked dal 1960), forte però della vittoria nella Apple Cup (la rivalità con Washington State), che può servire a dare un po’ di morale ai giocatori di Coach Jedd Fisch.
Offensivamente gli Huskies mostrano di avere molto potenziale, con una media di 61.7 punti prodotti a partita, forti di un passing game da 276 yard per partita, con un Demond Howard Jr che viaggia al 74,5% di passaggi completati e un running game da top 10 nazionale, con 260 yard corse in media, grazie a Jonah Coleman sugli scudi.
Questi dati vanno però analizzati con molta cautela, dato che Colorado State, UC Davis e Washington State non sono avversari difensivamente probanti per poter avere un dato realisticamente analizzabile. Se poi si considera che Ohio State condivide il primo posto a livello nazionale con BYU per minor numero di punti concessi agli avversari (solo 5.3, tra cui 7 a Texas, data come grande favorita al titolo a inizio anno), quella di sabato si prospetta come una lunga giornata per l’attacco degli Huskies. Queste prime settimane però ci hanno abituato a incredibili upset, perciò mai dire mai.
Kickoff previsto per le 21:30, diretta su CBS e Paramount +
Oregon (6) [4-0] @ Penn State (3) [3-0]
Uno dei due big match del prime time americano si tiene nella Happy Valley e rappresenta per i Ducks e i Nittany Lions il primo vero impegno stagionale, dopo aver affrontato squadre di media/bassa classifica nelle prime settimane.
I Ducks dopo aver ottenuto uno schiacciante successo nella Platypus Cup in week 4 contro Oregon State, arrivano in Pennsylvania continuando con il leitmotiv che ha contraddistinto le prime partite: attacco strabordante e difesa stritolante.
Per ora i numeri di Oregon si mantengono su cifre incredibili: Dante Moore ha lanciato per 962 yards e 11 TD con un completion rate del 74.7%, subendo solo 1 sack; corse e yards in ricezione si attestano a 2095 yards complessive; la difesa concede poco meno di 229 yard e 9.3 punti a partita, eppure la tanto discussa “Strength of Schedule” (che sarà tema di discussione verso le ultime 2/3 settimane di regular season quando ci sarà da definire il bracket del CFP) penalizza fortemente gli uomini di Dan Lanning, che ancora non riescono a impressionare il poll di giornalisti e i coach che ogni weekend esprimono le loro valutazioni.
Penn State invece inizia la sua conference season più riposata, dopo aver sfruttato la propria by week a seguito della vittoria contro Villanova.
Per Coach James Franklin questa partita ha enorme importanza per tre motivi: è un rematch del Big 10 Championship dell’anno scorso (che Oregon vinse di misura, 45-37, guadagnandosi così la bye week del conference champion); è una sfida che può decidere le chance di playoff della sua squadra (Oregon in calendario ha solo Indiana come avversaria insidiosa, mentre per Penn State tra week 8 e 9 si prospetta una difficile doppietta Ohio State-Indiana). Soprattutto serve a rompere la maledizione dell’allenatore dei Lions, che vanta un triste record di 1-17 contro gli avversari di conference classificati nella Top 10 del Poll, con quell’unica vittoria risalente al 2006, quando i Lions sconfissero Ohio State.
La pressione è tutta sulle spalle di Drew Allar, con il senior QB ben conscio di come questa partita possa rappresentare il punto di svolta sia per il suo futuro (gli scout lo danno come miglior QB disponibile nel prossimo draft) che per quella che è stata la sua carriera a Penn State. Il talento e la mentalità da grande lavoratore del giocatore di Medina sono noti a tutti e nella notte tra sabato e domenica ci saranno molti occhi puntati sulla divisa bianca numero 15 dei Nittany Lions, che dovrà cancellare i fantasmi delle semifinali CFP dello scorso anno, quando un intercetto nell’ultimo minuto condannò Penn State alla sconfitta.
Nota di colore (e anche motivo per cui vale la pena vedere questa partita): Penn State ha annunciato che la partita di sabato notte sarà un “White Out Game”, questo vuol dire che il già caldo Beaver Stadium, sarà ancora più rumoroso, e chissà che questa spinta ulteriore del pubblico non possa aiutare i Lions.
Kickoff previsto per le 01:30, diretta su NBC e Peacock
Alabama (17) [2-1] @ Georgia (5) [3-0]
Dulcis in fundo arriviamo al grande classico, il match che per tanti anni ha rappresentato la conclusione del calendario della SEC, ma che stavolta potrà avere dei risvolti molto più complicati per le ambizioni al titolo delle due grandi nobili del sud est.
Alabama è la squadra che arriva alla partita con un obiettivo ben definito: riuscire a ottenere la vittoria, per mantenere una flebile speranza di entrare nella rosa dei 12 selezionati che si giocheranno il titolo.
Per i Crimson Tide la sconfitta della Week 1 contro Florida State continua a pesare come un macigno e nonostante le due vittorie ottenute in seguito contro ULM e Wisconsin, gli uomini di Coach Kalen DeBoer appaiono sempre poco convincenti.
Al momento l’unico aspetto offensivo che sembra essere perfettamente funzionante in quel di Tuscaloosa è il passing game, con Ty Simpson che ha lanciato per 862 yards e un receiving core che vanta già tre elementi che hanno superato le 3 cifre come numero di yard ottenute in ricezione. Il running game appare invece piuttosto carente, con sole 371 yards a referto, mentre la difesa ha dimostrato nella sconfitta contro FSU di aver bisogno di un po’ più di tempo per ingranare, tempo che magari la bye week ha potuto offrire.
Georgia si presenta alla sfida fresca e riposata (anche loro hanno sfruttato la bye week) e molto più in palla rispetto agli avversari, grazie alla vittoria di misura ottenuta contro Tennessee in Week 3.
A livello di statistiche offensive la squadra di Kirby Smart appare molto più equilibrata rispetto ai grandi rivali, dato che a referto risultano 784 passing yards, complice un Gunner Stockton che finora ha tenuto un 70.8% come tasso di completamento e non ha ancora lanciato nessun intercetto, e 627 rushing yards, con ben 4 giocatori che hanno già superato quota 100 yards corse.
I problemi si presentano più nell’altra metà del campo e sono stati messi in evidenza nella sfida contro Tennessee: i Bulldogs non sono più il juggernaut difensivo delle scorse stagioni e concedono quasi 300 yards a partita, di cui quasi 217 derivanti dai passaggi e, come detto in precedenza, quello del gioco aereo finora è l’unico aspetto che funziona nell’attacco dei Crimson Tide.
Anche in questo caso entra in gioco il fattore campo, perché al Sanford Stadium i Bulldogs sono in striscia aperta di 33 vittorie consecutive, con l’ultima sconfitta risalente al 2019, quando Georgia fu sconfitta dopo 2 OT da South Carolina.
Kickoff previsto per le 01:30, partita visibile gratuitamente su DAZN
✍️Loris Perego - L’intercetto.it
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