NFL: Super Bowl LVIII - L’Analisi
SAN FRANCISCO 49ERS 22 - KANSAS CITY CHIEFS 25 (OT)
Back to Back Chiefs!
I Kansas City Chiefs riescono, all’overtime, ad imporsi su degli ottimi San Francisco 49ers dopo un match combattuto e dominato dalle difese. Il finale ci consegna una vincitrice, Kansas City, che riesce nell’impresa di fare il Back to Back ripetendo il successo di 12 mesi fa. Un evento che non accadeva in NFL dalla stagione 2004 quando i New England Patriots bissarono la vittoria del 2003.
Il mio intento, oggi, è quello di non cadere nell’errore, o per me tale, di definire Vincenti e Perdenti, GOAT e Mr. Irrelevant, dinastia ed eterni sconfitti. Perché questo Super Bowl non ha detto questo, ha espresso un incontro equilibrato nel secondo tempo, ad appannaggio dei 49ers nel primo e un Overtime gestito meglio dai Chiefs.
A mio avviso, l’errore più grande che San Francisco abbia fatto è stato scegliere di ricevere per prima all’overtime che, con le nuove regole, non ti da la certezza di vittoria nemmeno con un TD nel primo possesso. Questo perché ha spinto, sbagliando, i 49ers a accontentarsi di un Field Goal nonostante fossero giunti sulle 9 yard avversarie e a non giocarsi la conversione del 4 down per provare a segnare 7 punti. Dilemma che non ci sarebbe mai stato se avessero, in quanto vincitori del coin toss dell’overtime, scelto di calciare e quindi ricevere nel secondo possesso. Allora a quel punto forse il dubbio su cosa potesse essere meglio fare lo avrebbero avuto i Chiefs.
Durante la partita gli errori ci sono stati da entrambe le parti, con i fumble prima di Christian McCaffrey e poi di Isiah Pacheco, nel primo tempo, ad annullare 2 possibili drive da 7 punti.
Dopo questi due fumble, un’azione, che poi non risulterà determinante, è il trick play confezionato dalla mente di Coach Kyle Shanahan, che vede Purdy lanciare indietro per Jennings che, dopo un interminabile attimo di titubanza, pesca sull’altro lato CMC che riceve e corre quasi indisturbato in endzone. Seppur una rischiosa chiamata, sul momento sembra essere la giocata che spezza la partita, ma come vedremo non sarà così.
Nel secondo tempo, a differenza dei Chiefs, i 49ers non hanno saputo sfruttare l’intercetto lanciato da Mahomes ed anzi hanno aperto il primo di tre “3 and out” consecutivi.
Molto più cinica Kansas City quando, a fine del terzo quarto, in occasione del punt dei Chiefs lo special team dei 49ers commette l’errore che consegna nuovamente il possesso agli avversari. In pratica il CB Darrell Luter Jr. correndo verso la propria endzone per tentare di proteggere il returner Ray-Ray McCloud III colpisce con la caviglia l’ovale rendendo di fatto viva la palla. Vano il tentativo di Ray-Ray McCloud III di raccogliere il pallone, che viene prontamente ricoperto dallo special team dei Chiefs.
Sul 10 a 6 per San Francisco, l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e quindi Mahomes, che si doveva ancora far perdonare l’intercetto lanciato, dalle 16 avversarie trova la ricezione di Marquez Valdes-Scantling, libero in endzone. 10 a 13. Il primo vantaggio a favore di Kansas City della partita certifica la fine delle difficoltà dei Chiefs e costringe i 49ers ad inseguire.
Il drive della riscossa per San Francisco arriva a cavallo tra il 3° e 4° quarto con 12 azioni che fanno coprire le 75 yard di distanza dalla endzone e, questa volta, il WR Jauan Jennings riceve il TD dal passaggio di Brock Purdy. Ad inizio del 2° quarto era stato il WR dei 49ers a lanciare, con un trick play, l’ovale nelle mani di CMC realizzando l’iniziale TD del 10-0. Jennings diventa così il secondo giocatore nella storia dei Super Bowl a lanciare e ricevere un TD, come prima di lui solo Nick Foles (Eagles) nel Super Bowl LII.
Il guaio di questo Touchdown, per i 49ers, arriva al momento del extra point quando il Kicker Moody si fa bloccare il calcio, portando a soli 3 punti di vantaggio, e non 4, San Francisco.
Differenza che sarà determinante per andare agli overtime visto che, dopo un Field Goal per parte, si arriva sul 19 a 16 per SF e i Chiefs si possono così accontentare di chiudere i tempi regolamentari con un facile calcio dalle 29 yard. Calcio che non sarebbe bastato se quell’extra point fosse entrato ed allora i Chiefs avrebbero dovuto provare l’azione decisiva cercando un TD che avrebbe regalato loro la vittoria o, in caso di fallimento, ai 49ers.
Si arriva così all’overtime e la scelta sbagliata, a mio avviso, di avere il possesso nel primo drive per San Francisco.
Nella preview avevo scritto: Innanzitutto credo che i 49ers abbiano sì più talento a roster rispetto ai loro avversari, ma se si dovesse giungere all’ultimo quarto in parità o con uno scarto comunque non superiore ai 3 punti metterei le mie fiches sui Chiefs. Per l’ultimo quarto non è stato così, ma all’overtime, dopo il field goal calciato dai 49ers, la sensazione che i Chiefs fossero destinati a vincere si è fatta sempre più concreta, arrivando al passaggio finale, dalle 3 yard, di Mahomes per il WR Mecole Hardman, su una play action, che ha colto di sorpresa una esausta difesa di San Francisco.
Non direi che la vittoria dei Chiefs sia arrivata per esperienza o bravura, che ovviamente hanno, ma soprattutto per la scelta di giocare il primo possesso da parte di San Francisco.
Arriviamo alle conclusioni.
Il match si è giocato soprattutto tra due grandissime difese. Se quella di San Francisco è sembrata esserci fin dal primo minuto, per Kansas City è stato necessario qualche aggiustamento di Steve Spagnuolo. Dopodiché è stata una vera e propria sfida di posizione per larghi tratti, concedendo qualche drive lungo agli attacchi solo nel finale, quando è sopraggiunta la stanchezza, comprensibile, delle difese.
Christian McCaffrey ha chiuso con 80 yard su corsa ed altrettante su ricezione, compreso 1 TD. Il mancato superamento della soglia delle 100 yard è arrivato soprattutto in occasione del 3° quarto, momento in cui i 49ers sono apparsi più in difficoltà e non a caso sono stati per tre volte costretti al 3 and out. Poteva fare di più? Non credo, perché gran parte del merito va dato alla difesa di Kansas City. L’unica macchia sulla sua prestazione resta quel fumble, nel drive di apertura dell’incontro, che ha forse espresso il miglior gioco di San Francisco di tutta la partita.
Capitolo Brock Purdy. Premetto che non ho ancora letto niente, se non le prime reazioni sui social al termine dell’incontro. So già, o quanto meno mi aspetto che verrà ribadito, sbagliando, di non essere decisivo. Ha giocato una signora partita, mettendo a segno 1 TD Pass e zero intercetti, provando il profondo in alcune occasioni e sfuggendo ad una feroce pass rush per quasi tutto il match. Lanciato per 255 yard e subito molti colpi, a volte anche in leggero ritardo. Alla fine esce a testa bassa per la sconfitta, non per suoi demeriti e, per il mio personale parere, ancor più un uomo di carattere. Un giocatore che se messo nelle giuste condizioni può essere capace di tornare a giocarsi un Super Bowl e, spero per lui, di vincerlo. Si analizza ogni sua azione, possibili errori ed incertezze di Brock Purdy perché è Mr. Irrelevant. Francamente questa cosa ha ormai rotto le palle. Palle che ha dimostrato di avere ben più dei vari Lamar Jackson e Dak Prescott, gente che si è sciolta, in più di un’occasione, nei momenti decisivi. Eppure ancora oggi viene difesa, strapagata e a volte premiata.
Patrick Mahomes è senza dubbio il miglior QB, per completezza della NFL. Come QB puro io scelgo Joe Burrow, ma qui può essere questione di gusti come lo era quando si paragonava Tom Brady con Peyton Manning. Accosto il nome di Mahomes e Brady come paragone per il dualismo nella mia testa che ci fu tra il talento di Peyton Manning e l’essere vincente di Tom Brady, con quello tra Joe Burrow e Mahomes. Il paragone si ferma qui, non voglio entrare nel tormentone GOAT, dinastie ecc. Non fa per me.
Patrick Mahomes è un grandissimo QB e non sono certo io a doverlo definire tale, ha dimostrato anche ieri, in una partita per larghi tratti giocata male, di saper uscire nei momenti difficili e prendersi, se deve, con le proprie gambe yard e down fondamentali.
Ci vuole anche fortuna e la squadra giusta, perché in questa stagione senza Steve Spagnuolo e la difesa dei Chiefs puoi avere Mahomes o chi vuoi ma non avrebbe alzato il terzo Vince Lombardi Trophy. Quindi non chiuderò il punto su Mahomes idolatrandolo, come non ho chiuso puntando il dito su Brock Purdy.
Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it